Finanza

Scuola, Stipendi: accreditati aumenti ad oltre un milione di docenti, Ata e dipendenti Istruzione

Per riuscire a superare il costo della vita, la consistenza degli aumenti doveva essere quasi il triplo di quella accordata, lamenta l'Anief
Pubblicato il 22/06/2018
Ultima modifica il 22/06/2018 alle ore 19:58
Teleborsa
Si è completata l'estenuante operazione che ha portato all'aumento dello stipendio di oltre un milione di dipendenti della scuola, tra docenti e Ata, assunti di ruolo o con supplenza annuale, oltre che ai dipendenti del comparto Istruzione e Ricerca, dirigenti esclusi.

Stamane, 22 giugno 2018, il contratto 2016/18, sottoscritto definitivamente il 20 aprile scorso, è infatti entrato a regime, portando nelle busta paga del personale scolastico aumenti dopo quasi un decennio consecutivo di fermo stipendiale: per gli insegnanti si va dai 56 ai 95 euro; i collaboratori scolastici, gli assistenti amministrativi e tecnici si sono dovuti accontentare di aumenti che vanno dai 43 ai 65 euro; va un po' meglio ai Dsga, ai quali sono stati corrisposti tra i 63 e i 99 euro massimi. Solo qualche giorno fa, l'Aran aveva calcolato che la perdita progressiva di valore dei dipendenti pubblici, rispetto all'inflazione, equivale all'8,1%. Questo significa che avendo recuperato, con questo contratto, solo poco più del 3 per cento, l'inflazione continua a sovrastare gli stipendi dei dipendenti del comparto Scuola di circa il 5 per cento. 

"Continuiamo a stupirci della distanza abissale tra quanto avrebbero dovuto percepire i lavoratori della scuola e quanto è arrivato oggi nei loro stipendi – commenta Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief - : infatti, per riuscire a superare il costo della vita, la consistenza degli aumenti doveva essere quasi il triplo di quella accordata da Miur e Mef e i sindacati Confederali hanno anche brindato per il risultato raggiunto".
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