Palermo

Docenti trasferiti al nord, c'è l'accordo: possibile il ritorno in Sicilia per un anno

Intesa al ministero: gli insegnanti che hanno avuto una cattedra in altre regioni potranno ottenere i posti di sostegno in deroga
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Rientro a casa possibile per centinaia di docenti siciliani trasferiti al nord dalla Buona scuola. Pochi minuti fa, il ministro dell’Istruzione Marco Bussetti e i segretari di Flc Cgil, Cisl scuola, Uil scuola, Gilda, Anief e Snals hanno raggiunto l’accordo sulle assegnazioni provvisorie: incarichi di un solo anno che consentono ai docenti di spostarsi anche da una regione all’altra. Al centro della discussione da diversi giorni i cosiddetti posti in deroga (quelli assegnati sul numero effettivo degli alunni disabili) di sostegno, che lo scorso anno in Sicilia furono quasi 6mila e fanno gola a tutti: ai precari in cerca di una cattedra e agli assunti in ruolo a centinaia di chilometri da casa.

Questi ultimi chiedevano di potere prestare servizio su sostegno anche “senza titolo”, visto che ogni anno, assunti come supplenti tutti coloro in possesso della specializzazione su sostegno, una parte dei posti vengono attribuiti a precari “senza titolo”. Due anni fa, l’operazione è stata autorizzata soltanto in alcune regioni. Per il prossimo anno, il Miur ha voluto uniformare la scelta. Ma per tornare a casa occorrerà avere prestato servizio su sostegno per almeno un anno oppure essere in procinto di concludere il percorso di specializzazione su sostegno.

Fra tutti coloro che chiederanno di spostarsi di sede avranno la precedenza le mamme disabili, e chi deve ricongiungersi con figli minori di 6 anni o di 12 anni. Gli assunti fuori regione con la Buona scuola siciliani sono stati 5mila ma, considerando anche coloro che negli anni precedenti si erano spostati al Nord per entrare di ruolo prima, sono circa 8mila coloro che aspirano all’agognato avvicinamento. Con questa operazione, una parte di questi docenti sarà accontentata.