Finanza

Ricerca italiana, Bussetti: urgono finanziamenti ingenti

"Per garantire l'attività scientifica servono investimenti veri, affiancati da nuove disposizioni" - ricorda Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief
Pubblicato il 12/07/2018
Ultima modifica il 12/07/2018 alle ore 18:12
Teleborsa
Cresce la preoccupazione per lo stato di abbandono della ricerca italiana e, soprattutto, dell’impossibilità anche da parte di questo governo di porvi rimedio. L'inerzia dello Stato è stata confermata dal Ministro dell’Istruzione, Università e Ricerca, Marco Bussetti, nel corso dell’audizione davanti alle Commissioni Cultura congiunte di Senato e Camera sulle linee programmatiche del nuovo corso ministeriale: per rilanciare la nostra ricerca, ha ammesso il Ministro, "servono finanziamenti talmente ingenti che non si possono recuperare solo dal pubblico, serve un partenariato pubblico-privato in favore della ricerca".

"Per garantire l'attività scientifica servono investimenti veri, affiancati da nuove disposizioni - ricorda Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief. Come recepire la Carta europea dei ricercatori e reintrodurre la figura dei ricercatori a tempo indeterminato: seimila dovevano essere assunti a inizio 2010, prima che fosse messo ad esaurimento, ma non è stato mai fatto. E oggi c’è un vuoto spaventoso. Eppure, ci sono tantissimi ricercatori professionisti in uno stato di precarietà: andrebbero collocati, a domanda, in un albo nazionale dei ricercatori dalla comprovata esperienza, in base al settore scientifico-disciplinare di afferenza, da cui le Università, con chiamata diretta, potrebbero attingere per l’assunzione dei ricercatori a tempo indeterminato".



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