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Quotidiano di informazione – Anno 36 n° 113

Mancano risorse alla ricerca

Posted by fidest press agency su sabato, 14 luglio 2018

L’inerzia dello Stato è stata confermata nell’audizione davanti alle Commissioni Cultura congiunte di Senato e Camera sulle linee programmatiche del nuovo corso ministeriale: per rilanciare la nostra ricerca, ha ammesso il Ministro, occorrono finanziamenti talmente ingenti che non si possono recuperare solo dal pubblico, serve un partenariato pubblico-privato in favore della ricerca”. Il Ministro non ha poi nascosto il fallimento della politica del blocco delle assunzioni, mai sanata da quando il governo Berlusconi ha prodotto diecimila soprannumerari e il blocco del turn over: “Siamo in fondo alla classifica dei Paesi Ocse per numero di professori universitari e ricercatori in rapporto agli studenti”. I numeri parlano chiaro: l’Italia è 30esima sui 33 paesi Ocse per spesa nell’Università e addirittura ultima per percentuale di investimenti riferita al Pil.Marcello Pacifico (Anief-Cisal): Per garantire l’attività scientifica servono investimenti veri, affiancati da nuove disposizioni. Come recepire la Carta europea dei ricercatori e reintrodurre la figura dei ricercatori a tempo indeterminato: seimila dovevano essere assunti a inizio 2010, prima che fosse messo ad esaurimento, ma non è stato mai fatto. E oggi c’è un vuoto spaventoso. Eppure, ci sono tantissimi ricercatori professionisti in uno stato di precarietà: andrebbero collocati, a domanda, in un albo nazionale dei ricercatori dalla comprovata esperienza, in base al settore scientifico-disciplinare di afferenza, da cui le Università, con chiamata diretta, potrebbero attingere per l’assunzione dei ricercatori a tempo indeterminato.

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