18 luglio 2018 - 11:36

Concorso presidi al via lunedì: a settembre scoperta una scuola su 4

Parte finalmente la selezione per i dirigenti scolastici, attesa da due anni. Ma prima di un anno non ci saranno i vincitori: e intanto il nuovo anno scolastico si aprirà con il solito nodo delle reggenze: almeno 1 scuola su 4 sarà senza preside

di Valentina Santarpia

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Dopo quasi due anni di annunci, ritardi, e pareri, finalmente parte lunedì prossimo il concorso per dirigenti scolastici: sono 2425 i posti a bando, per 35.044 domande, praticamente 14 candidati professori per ogni cattedra da preside. Si tratta del primo concorso per l’assunzione di dirigenti scolastici dopo oltre sei anni: l’ultimo risale al 2011. La maggior parte dei candidati è donna: il 70,7%. L’età media delle candidate e dei candidati è di 49 anni. La Regione nella quale sono state presentate più domande è la Campania (7.039), seguita da Sicilia (5.595), Lazio (3.887), Puglia (3.719) e Lombardia (3.051). Saranno inoltre 15 i candidati residenti all’estero che sosterranno la prova preselettiva nel Lazio, come previsto dall’articolo 6 del bando di concorso emanato a novembre.

Il rischio buco a settembre

Questa prima prova durerà 100 minuti, e assegna un punteggio massimo di 100 punti (un punto per ogni risposta esatta, 0 per ogni risposta non data e -0,3 per ogni risposta errata). Saranno ammessi a sostenere la prova scritta 8700 candidati: ma l’esito di questa prima prova non avrà valore per il resto del concorso, serve solo a «scremare» la platea. Saranno poi i risultati di prova scritta e colloquio orale a formare la graduatoria dei nuovi dirigenti. Non prima di un anno, dice l’Anief, che pronostica che anche il prossimo anno scolastico sarà un anno da record di reggenze, con presidi costretti a gestire più scuole. «Alle attuali 1400 scuole autonome senza capo d’istituto, si aggiungeranno altri 300 pensionamenti, che però non potranno essere coperti con il turn over perché le graduatorie dei vecchi idonei sono nel frattempo pressoché esaurite». Secondo Marcello Pacifico, presidente dell’Anief, sarebbe opportuno ammettere alla prova i ricorrenti della selezione del 2011, gli aspiranti presidi rimasti esclusi che non hanno ancora avuto una sentenza favorevole. Ma la richiesta appare ormai tardiva, visto che la macchina amministrativa del concorso è ormai partita.

I passaggi del concorso

Dopo la prova preselettiva, i cui esiti saranno comunicati immediatamente, si passa alla vera selezione del concorso. a prova scritta prevede: - cinque domande a risposta aperta su: normativa del settore istruzione, organizzazione del lavoro e gestione del personale, programmazione, gestione e valutazione presso le scuole, ambienti di apprendimento, diritto civile e amministrativo, contabilità di Stato, sistemi educativi europei. - due domande a risposta chiusa in lingua straniera (livello B2) su: organizzazione degli ambienti di apprendimento, sistemi educativi europei. Le candidate e i candidati che otterranno il punteggio minimo di 70 punti potranno accedere all’orale che mira ad accertare la preparazione professionale delle e degli aspiranti dirigenti anche attraverso la risoluzione di un caso pratico. Saranno testate anche le conoscenze informatiche e di lingua straniera. Entrambe le fasi sono uniche a livello nazionale. Le candidate e i candidati che supereranno le prove scritta e orale saranno ammessi, sulla base di una graduatoria che tiene conto anche dei titoli, al corso di formazione dirigenziale (due mesi) e ad una fase di tirocinio presso le scuole. I tempi sono destinati dunque ad essere sicuramente lunghi: e attualmente sono già, su 6792 presidi in servizio, 1189 i posti vacanti e 1748 le reggenze.

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