La richiesta del ministro dell'Istruzione, Marco Bussetti, delle circa 70 mila nuove assunzioni nella Scuola lascia aperta l'incognita delle supplenze degli insegnanti precari e dei posti da assegnare sulle cattedre disponibili e vacanti. Soprattutto considerando le classi di concorso, anche nel prossimo anno scolastico rimarrà il rebus dei docenti che effettivamente si renderanno necessari in determinate materie, questione già emersa negli scorsi anni scolastici. In questo scenario, anche il concorso riservato ai precari storici della scuola sembra riscuotere un impatto attenuato rispetto agli obiettivi della copertura delle materie carenti di docenti disponibili.

E, anche nel sostegno, emergono le lacune dell'assegnazione dei posti agli insegnanti specializzati.

Graduatorie di istituto, GaE, concorso e pensioni: i posti nella scuola dal 1° settembre 2018

Per l'inizio del prossimo anno scolastico, il ministero dell'Istruzione dovrà riuscire a incastrare tutti i tasselli per arrivare all'annunciata assunzione dei 57.322 docenti e dei 9.838 impiegati Ata. La richiesta del Miur dovrà essere approvata dal ministero dell'Economia e delle Finanze, presumibilmente entro la metà di agosto, con la firma del relativo decreto. Degli oltre 57 mila nuovi docenti, 44 mila dovrebbero essere gli insegnanti immessi in ruolo nelle materie di insegnamento e circa 13 mila quelli del sostegno.

Dopo la firma del decreto, il ministero dell'Istruzione avrà due settimane per arrivare alle assunzioni di tutti i docenti entro il 31 agosto 2018. Il meccanismo di reclutamento, al netto della chiamata diretta abolita dal nuovo ministro dell'Istruzione, seguirà le consuete regole: la metà dei docenti confluirà dallo scorrimento delle graduatorie ad esaurimento (GaE), l'altra metà, invece, dalle graduatorie del concorso 2016.

Nel caso in cui dovessero mancare docenti abilitati nelle classi di concorso, si farà ricorso alle nuove liste di merito su base regionale riservate agli insegnanti abilitati delle scuole superiori. Tuttavia sarà necessario che tali liste siano pronte entro il 31 agosto prossimo. Nonostante il numero elevato delle assunzioni di ruolo, secondo solo al piano straordinario delle immissioni in ruolo della Buona scuola, il problema del precariato e del ricorso ai supplenti si presenterà anche nel prossimo anno scolastico.

Scuola, assunzioni docenti, supplenti e sostegno 2018/2019

Infatti, secondo quanto calcolato dal quotidiano Il Messaggero, la scuola nel 2018/2019 avrà bisogno di circa 80 mila docenti supplenti. Considerando, infatti, che i docenti che andranno in pensione il 1° settembre 2018 saranno all'incirca 35 mila (il turnover), le nuove cattedre saranno appena 22 mila. Le restanti necessità di insegnamento nella scuola saranno coperte dai supplenti, con le incognite delle classi di concorso soprattutto nella matematica e nelle materie linguistiche (in primis quella spagnola), dove mancano docenti abilitati. In queste materie si farà ricorso agli insegnanti iscritti alle graduatorie di istituto che non potranno aspirare ad essere assunti nel prossimo anno.

A tal proposito, scrive il quotidiano romano, anche l'impatto dei concorsi regionali per abilitati non hanno reso i risultati sperati. Infatti, dei circa 100 mila insegnanti abilitati e non di ruolo preventivati dal Miur, hanno aderito appena in 40 mila. Rimarrà, pertanto, l'incognita dei docenti introvabili abilitati in matematica e in lingua spagnola come già avvenuto negli anni scolastici precedenti. Presumibilmente, in mancanza di candidati di ruolo, la ricerca di supplenti si intensificherà nei primi mesi del nuovo anno scolastico. Infine, capitolo a parte è riservato agli insegnanti di sostegno. Secondo quanto calcolato da Marcello Pacifico dell'Anief, delle 67 mila assunzioni di ruolo nella scuola richieste dal Miur, appena 13 mila riguarderanno il sostegno. Ma i posti vacanti sarebbero almeno il triplo, dato che le deroghe superano quota quarantamila.