Economia

Decreto Dignità, disastro della maggioranza sui diplomati magistrale

26 luglio 2018 - 11.50
(Teleborsa) - Sulla vicenda dei diplomati magistrale, il Governo aveva lasciato libero il Parlamento di adottare la soluzione migliore per risolvere il problema dei docenti inseriti nelle GaE dopo l’Adunanza Plenaria del Consiglio di Stato, ma le Commissioni VI e XI riescono a scontentare tutti, arrivando a licenziare pure i maestri già assunti in ruolo. Ora la parola giungerà all’Aula della Camera, prima del passaggio lampo in Senato.

Se non vi saranno modifiche, si prospetta l’apertura della più grande stagione di ricorsi: non ci sarà precario che non andrà in tribunale per reclamare i propri diritti.

Per il sindacato della scuola, Anief, cosa ci sia di dignitoso nel prorogare di un anno il licenziamento di 45 mila supplenti che lavorano da tempo grazie all’inserimento nelle GaE non si comprende. Così come non si capisce cosa ci possa essere di dignitoso nel certificare fra un anno il licenziamento di 6 mila docenti assunti in ruolo e inseriti con riserva che hanno superato a pieni voti l’anno di prova, di fronte al proprio dirigente scolastico e agli organi collegiali preposti.

Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, si chiede: Cui prodest? (a chi giova?, ndr) Anief continua a essere pronta al dialogo ma, come ben sappiamo, per dialogare bisogna essere in due. La nostra proposta di riapertura delle GaE, nelle ultime ore trasformata in un appello pubblico, era chiara e condivisa anche da diversi parlamentari, ma è stata totalmente ignorata. Noi, rimanendo a fianco dei precari e lottando con loro e per loro, continueremo a chiedere ai parlamentari di cambiare la norma, poi lo chiederemo ai giudici, perché i politici cambiano, anche le norme, ma la nostra scuola deve andare avanti".
Servizio a cura di Teleborsa

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