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Dl dignità: dal Senato sì definitivo. Contratti, giochi, delocalizzazioni: ecco cosa cambia. Allarme: scuola: persi 50mila posti

Il premier Conte in Senato

ROMA – Nonostante le polemiche, l’allarme degli imprnditori e i posti di lavoro già teoricamente perduti, il Senato ha dato il via libera definitivo al decreto dignità: con 155 sì, 125 no e 1 astenuto. Cambiano le regole su contratti a termine e delocalizzazioni e si vieta la pubblicità del gioco d’azzardo. Il decreto completa così la conversione in legge. Entusiasti i Cinque stelle, molto dubbiosi tutti coloro che si occupano di economia e imprenditoria. «E’ stato approvato dopo decine di anni il primo decreto non scritto da potentati economici e lobby. E’ il primo decreto dopo tanti anni che mette al centro il cittadino, mette al centro gli imprenditori e i giovani precari. Finalmente i cittadini segnano un punto. Cittadini uno, sistema zero». Così Luigi Di Maio commenta l’approvazione del decreto dignità in Senato. Ma la domanda è: lo sa che cosa ha approvato? Poteva esserci un sistema più condiviso per cercare di blindare i posti di lavoro?

SCUOLA – Il mondo della scuola è in subbuglio. Anief parla di 50mila posti d’insegnante perduti. «Anche il Senato approva il licenziamento di 50 mila maestri e un concorso straordinario che non risolve nulla”: lo afferma l’organizzazione sindacale Anief, secondo la quale “con il via libera di poco fa dell’Aula di Palazzo Madama, tra urla e cori da stadio, per la scuola si è riusciti nell’impresa di peggiorare l’esito sorprendente e infausto della sentenza del Consiglio di Stato che il 20 dicembre scorso, in adunanza plenaria, sconfessando ben otto
espressioni opposte, ha sancito che i maestri con diploma magistrale non potevano più stare nelle GaE».

CARTELLI – Protesta plateale in Aula del Pd che ha esposto cartelli con scritto ‘-80mila, #byebye Lavoro’, riferendosi alle cifre sulla riduzione dei contratti a tempo determinato previste nei prossimi 10 anni dalle stime dell’Inps. Bisogna credere, ribatte sempre il ministro alle stime dei 60mila posti in più grazie
alla proroga degli incentivi per le assunzioni degli under 35. Diverse altre le novità introdotte, dai voucher per gli alberghi, passando per il concorso straordinario per le maestre diplomate, il periodo transitorio per i contratti a termine in essere, l’esenzione delle famiglie dal costo aggiuntivo dei rinnovi dei contratti per colf e badanti.

Ecco le principali misure del nuovo testo del decreto.
BONUS ASSUNZIONI – Prorogato nel biennio 2019-20 il bonus assunzioni al 50% dei contributi fino gli under 35 (non solo per gli under 30 come previsto dalle vecchie norme). Lo sconto vale per tre anni, tetto massimo 3.000 euro. Dovrebbe favorire 62mila nuove assunzioni nel biennio.

IMPIEGO – Le Regioni dovranno dedicare una quota delle loro nuove assunzioni a rafforzare gli organici

CONTRATTI A TERMINE –  Massimo 24 mesi per il tempo determinato, dopo i primi 12 vanno indicate le causali, senza il contratto diventa automaticamente stabile. Ogni rinnovo a partire dal secondo ha un costo contributivo aggiuntivo dello 0,5%, escluso il lavoro domestico.
Ridotte da 5 a 4 le proroghe. La stretta vale anche per i contratti a termine in somministrazione, esclusi i portuali.

PERIODO TRANSITORIO – La stretta non si applicherà subito anche ai contratti in corso, ma scatterà da novembre. Fino al 31 ottobre rinnovi e proroghe di contratti in corso potranno essere firmati secondo le vecchie regole.

INDENNITA’ LICENZIAMENTO – In caso di licenziamento illegittimo, le indennità passano da un minimo di 6 a un massimo di 36 mensilità. Ok a una modifica che aumenta l’indennità anche in sede di conciliazione (3-27 mesi).

VOUCHER ALBERGHI – Esteso a piccoli alberghi e strutture ricettive del turismo fino a 8 dipendenti (non più 5) l’utilizzo dei nuovi voucher, di durata
massima 10 giorni, anziché 3. Come già previsto potranno essere utilizzati come forma di pagamento per il lavoro di pensionati, disoccupati, studenti fino a 25 anni e percettori di forme di sostegno al reddito. Semplificato l’utilizzo per l’agricoltura.

MULTE DELOCALIZZAZIONI – Sanzioni da 2 a 4 volte i benefici per le aziende che hanno ricevuto aiuti di Stato che delocalizzano le attività prima che siano trascorsi 5 anni dalla fine degli investimenti agevolati. Anche il beneficio andrà restituito con interessi maggiorati fino a 5 punti. Meccanismo di recapture per l’iperammortamento in caso di delocalizzazione o cessione degli investimenti. Scatta la revoca anche per gli aiuti legati a impatti occupazionali davanti a un taglio del 50% dei posti di lavoro.

GIOCO COME SIGARETTE – Logo no slot per chi elimina le macchinette, tessera sanitaria obbligatoria per giocare, come per le sigarette, e scritta,
anche sui Gratta e Vinci, il gioco nuoce alla salute. Tra le novità anche un maggiore aumento del Preu per finanziare il bonus assunzioni. Inasprite le sanzioni per chi viola il divieto di pubblicità sul gioco d’azzardo, che dal 2019 anche per le sponsorizzazioni: previste multe del 10% del valore della
sponsorizzazione o della pubblicità, da un minimo di 50.000 euro. Salvi i contratti in essere per non più di un anno.

SPESOMETRO E SPLIT PAYMENT – Stop al trattenimento diretto dell’Iva da parte dello Stato per i professionisti. Il calo del gettito è coperto sempre dal rincaro del Preu sui giochi e da fondi Mise e Mef. Rinviate le scadenze dello spesometro. Entra nel decreto anche il rinvio dell’obbligo
di fattura elettronica per i benzinai al primo gennaio.

SPORT DILETTANTISTICO – Il dl cancella la disciplina voluta dall’ex ministro Lotti con l’ultima legge di bilancio che consentiva di esercitare lo sport
dilettantistico anche a scopo di lucro.

MAESTRE DIPLOMATE – Le maestre con diploma magistrale ante 2001-2002 potranno comunque insegnare, a dispetto dello stop arrivato dal Consiglio di Stato. La norma originaria viene modificata prevedendo la proroga dei contratti fino al 30 giugno 2019 (con la trasformazione però a tempo
determinato anche dei contratti stabili) e un concorso straordinario. Eliminato il limite di 36 mesi per i precari.

COMPENSAZIONE CREDITI-DEBITI– Con un emendamento a firma Baldelli (FI), è stata concessa a imprese e professionisti la possibilità anche nel 2018 di compensare le cartelle esattoriali con i crediti fiscali con la p.a

contratti a termine, Decreto dignità, delocalizzazioni, giochi, proteste


Sandro Bennucci

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