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"Scuola, concorso incostituzionale". Il Consiglio di Stato boccia la prova per i precari già abilitati

L'ordinanza della magistratura amministrativa ammette all'orale migliaia di esclusi (dottorati, Isef, Afam) e chiama in causa la Consulta: a rischio anche il bando per non abilitati e quello per i diplomati magistrali. I sindacati: "Una decisione che riguarda duecentomila aspiranti docenti". Il Miur: scelta del precedente governo

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ROMA - Alla vigilia del nuovo anno scolastico il Consiglio di Stato, come ha anticipato "Repubblica", terremota i concorsi della scuola destinati ai docenti precari. L'ex ministra dell'istruzione Valeria Fedeli e poi direttamente il ministro Marco Bussetti ne avevano varati tre, da svolgere nel 2018 e nel 2019. Il primo è in corso e, da solo, vede 83.625 domande di partecipazione (a cui è seguita una conferma di 49.901 aspiranti insegnanti). Il secondo, voluto dal Governo Gentiloni, è stato congelato dal ministro in carica, ma potrebbe avere numeri superiori. Il terzo si farà alla fine dell’anno scolastico 2018-2019 e riguarda 50 mila diplomati magistrali. Ora, tutte e tre le prove, sono messe in discussione dalla magistratura amministrativa, una questione che - ricordano i sindacati interessati - riguarda una platea di duecentomila precari.
 
Ieri, con un’ordinanza cautelare, il presidente della sesta sezione, Sergio Santoro, si è espresso sui primi dieci provvedimenti presentati da studi legali e Uil (sono ottanta in tutto) e ha  stoppato i precedenti decreti del Tar del Lazio. Il Consiglio di Stato ha disposto che diverse categorie di precari esclusi devono essere ammesse con riserva al concorso per abilitati, che si sta svolgendo dal 15 maggio scorso e in un primo tempo avrebbe dovuto chiudersi a settembre. Nell’allargare la possibilità di partecipazione ai cosiddetti "non abilitati" — dottori universitari, insegnanti tecnico pratici, docenti dell’alta formazione musicale, gli Isef dell’educazione fisica, gli insegnanti di Italiano per stranieri, gli abilitati all’estero — il Consiglio ha sollevato, poi, la questione di legittimità costituzionale proprio per questo concorso, di fatto una prova orale per i precari di seconda fascia. L’atto di rimettere alla Corte costituzionale la bontà, o meno, della prova è forte e si riverbera sul bando allestito direttamente dal governo in carica: il concorso non selettivo, appunto, che a giugno 2019 sistemerà nelle graduatorie di merito i diplomati magistrali con almeno due anni di insegnamento (più alcuni laureati di Scienze della formazione primaria), in vista dell’assunzione in cattedra.

L’ipotesi della magistratura amministrativa è che l’indizione di un concorso riservato ad abilitati sia discriminatoria verso altri precari della scuola. Se questa interpretazione fosse fatta propria dalla Consulta (serve almeno un anno per la pronuncia), il ministero dell’Istruzione dovrebbe mettere la parola fine ai concorsi facilitati che hanno provato — tra centinaia di ricorsi — a mettere ordine nella galassia precaria della scuola italiana.

Gli avvocati Michele Bonetti e Santi Delia, patrocinatori di diverse istanze esaminate con successo dal Consiglio tra cui l'ordinanza rimessa alla Corte costituzionale, hanno commentato: "Questo atto rappresenta il naufragio dei concorsi riservati nella scuola". Per il sindacato Anief, rappresentato dall'avvocato Walter Miceli ma in questo caso non presente con ricorsi diretti, adesso è necessaro riaprire le Graduatorie a esaurimento (Gae).


Il concorso per abilitati, per ora, va avanti: diverse graduatorie, in particolare al Nord, sono state chiuse e si sta procedendo alla chiamata per la cattedra. La partecipazione maggiore c'è stata al Sud: 23.476 hanno confermato la richiesta. Nel Meridione d'Italia una sentenza negativa della Corte costituzionale aggiungerebbe pesanti problemi a quelli esistenti. Le domande al Settentrione, alla fine, sono state 17.036 e in Centro 9.389. L’età media di chi ha partecipato è 43 anni. Potevano presentare istanza anche i docenti già di ruolo: ne sono pervenute 10.404. La maggior parte delle domande è stata avanzata da insegnanti specializzati sul sostegno per le scuole superiori e docenti abilitati in Italiano, Storia e Geografia nelle scuole medie. Il concorso per abilitati potenzialmente assume tutti i partecipanti, il voto serve solo a stabilire una gerarchia temporale. Per chi entrerà a settembre inizia un percorso di un anno, il cosiddetto tirocinio Fit. L'ordinanza del Consiglio di Stato e l'intervento della Corte costituzionale, tuttavia, rimettono ogni scelta in discussione. 
 
Il ministro Marco Bussetti attende l'ufficialità della sentenza del Consiglio di Stato e, soprattutto, le sue motivazioni. Dal ministero dell'Istruzione ricordano che l'intervento della magistratura, per ora, riguarda un concorso allestito dal precedente governo.
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