Scuola: salta l’emendamento all’articolo 6 che aveva stabilito la riapertura delle graduatorie ad esaurimento (GaE) ai docenti che hanno conseguito l’abilitazione entro l’anno accademico 2017/2018: queste persone avrebbero potuto inserirsi nella fascia aggiuntiva. Forti le reazioni del mondo politico. ''Dopo aver respinto la reintroduzione dell'art. 18, ecco un altro esempio di come questo governo fa solo propaganda e spot'' scrive sui social Loredana De Petris, senatrice di Liberi e Uguali. A segnalare l'accaduto con insoddisfazione è anche Stefano Fassina, deputato del medesimo partito, che descrive l'abrogazione come un ''atto grave e inaccettabile'', soprattutto ''dopo le ripetute promesse fatte da M5S e Lega in campagna elettorale''.

De Petris: 'M5S e Lega sono uguali ai loro predecessori'

''Alla vigilia del primo sciopero dell’anno scolastico, la maggioranza cancella l'emendamento che dà la possibilità ai docenti che hanno conseguito l’abilitazione entro l’anno accademico 2017/2018 di inserirsi nella fascia aggiuntiva delle graduatorie ad esaurimento'' afferma Loredana De Petris. L'emendamento, proposto da LeU in sede del progetto di legge del ddl Milleproroghe, ''avrebbe evitato il licenziamento di 7mila maestre e maestri già assunti''. La senatrice non nasconde la propria rabbia per il dietrofront del Governo, così come sottolinea il brusco cambio di atteggiamento degli esponenti di maggioranza. ''Il presidente leghista della commissione Istruzione del Senato si è rimangiato tutto.

I parlamentari 5stelle sono tutti improvvisamente ammutoliti'' racconta la De Petris, aggiungendo che questa manovra si è rivelata ''un'opportunità persa'' di cui Lega e M5S avrebbero potuto approfittare per dimostrare il loro impegno nella lotta al precariato.

Fassina: 'Proporremo il ripristino dei commi cancellati'

''Il Governo e la maggioranza M5S-Lega hanno compiuto un licenziamento di massa dalla scuola pubblica- scrive Stefano Fassina sul proprio profilo Facebook - Con l’emendamento soppressivo di quattro commi del Decreto Milleproroghe, introdotti grazie a LeU in Senato e approvati il 3 agosto scorso, licenziano quasi 7.000 insegnanti di ruolo e cancellano i contratti a tempo determinato di ulteriori 45.000 insegnati''.

Per il deputato si tratta di ''un atto grave e inaccettabile'', ma annuncia l'impegno di portare alla Camera un contro-emendamento ''per ripristinare le norme cancellate''.

Critiche anche da parte di Anief e Rampelli

L'Associazione Nazionale Insegnanti e Formatori, poche ore prima del voto della maggioranza, aveva comunicato che ''Se il Governo e la maggioranza M5S-Lega voteranno l'emendamento soppressivo 6.60, si assumeranno la responsabilità Politica di licenziare 7mila maestre e di far rimanere precari migliaia di docenti delle scuole superiori''.

Inoltre, ''Anief chiederà ai parlamentari di ripresentare in aula l’emendamento salva-precari'', rimarcando la propria partecipazione alla manifestazione che si svolgerà l'11 settembre, con la speranza di sensibilizzare le istituzioni sul tema del precariato scolastico.

Infine, c'è anche la voce 'fuori campo' di Fabio Rampelli, esponente di Fratelli d'Italia, che si unisce al coro delle critiche avanzate dalla sinistra. Per Rampelli, abrogare l'emendamento è stato ''un errore madornale'', in quanto ''si trattava di una norma di giustizia sociale tesa a stabilizzare gli insegnanti precari''. In più, il deputato e vicepresidente alla Camera ha esortato la maggioranza a valutare le proposte in modo imparziale, senza cadere nello ''strabismo politico'' o ''nell'opposizione pregiudiziale''.