La sindaca Chiara Appendino e il provveditore Stefano Suraniti saranno alle 9 all’istituto Peyron Fermi del Lingotto per augurare ai bambini buon primo giorno di scuola. Poco dopo, alle Vallette, lo faranno il direttore scolastico regionale Fabrizio Manca e l’assessora regionale Gianna Pentenero con i ragazzi dell’Itc Russell Moro. Ma l’anno, pur tra tanti auguri, comincia all’insegna dell’incertezza: 108 scuole in reggenza, migliaia di insegnanti di sostegno mancanti. E preoccupa lo sciopero di domani indetto da alcune sigle sindacali tra cui Anief e Cub Scuola. A Torino dovrebbe essere soprattutto la Cub a convincere a scioperare un numero non così piccolo di maestre di scuola primaria con diploma magistrale, prima immesse in ruolo e poi ricacciate nel precariato dal Consiglio di Stato. Per loro il governo ha già previsto una soluzione che dovrebbe ristabilizzarle tutte, il concorso riservato. «Ma le insegnanti, dopo le promesse in campagna elettorale e non mantenute, non si fidano. E pur con seri problemi economici - spiega Cosimo Scarinzi, coordinatore nazionale Cub Scuola -, duecento verranno a Roma a manifestare davanti al ministero».

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«Le maestre sono una categoria responsabile - osserva Lorenza Patriarca, dirigente dell’Ic Tommaseo - e nel mio istituto non ho avuto segnali. Piuttosto, alla scuola dell’infanzia di via Plana abbiamo 4 maestre e ne mancano 5. E manca tutto il sostegno. Noi nominiamo dalle graduatorie d’istituto, ma queste maestre sono destinate a cambiare quando arriveranno le supplenti annuali nominate dal Provveditorato».

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Un altro tema caldo è la sicurezza. Un blitz nelle scuole per accendere i fari su questa problematica l’hanno fatto l’altra sera i volontari dell’associazione Acmos: hanno distribuito in una trentina di scuole torinesi una locandina con il simbolo della giornata nazionale per la sicurezza a scuola (22 novembre) e un codice QR che rinvia a una lettera di augurio rivolta ai ragazzi. «Vogliamo augurare buon anno scolastico rimettendo al centro la parola sicurezza che, per noi, significa memoria e corresponsabilità. Memoria dei bambini di San Giuliano di Puglia, di Vito Scafidi e dei ragazzi della casa dello studente dell’Aquila. Corresponsabilità intesa come cura dei luoghi, delle relazioni e di tutti coloro che appartengono alla comunità scolastica».

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Sono quasi 600 le richieste di intervento strutturale inviate lo scorso anno dalle scuole piemontesi alla Regione. Il primo blocco di risorse, circa 100 milioni per il 2018, sarà disponibile a breve, attraverso i fondi nazionali dei cosiddetti mutui Bei (Banca europea per gli Investimenti). Una boccata d’ossigeno che vale appena un decimo del fabbisogno complessivo, stimato in 973 milioni. Con la cifra messa a disposizione quest’anno potranno partire i primi 57 interventi di ristrutturazione, messa in sicurezza, adeguamento sismico ed efficientamento energetico degli edifici scolastici.

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