Scuola

Al via l'anno scolastico: prima campanella in quattro regioni

Oggi tornano in classe gli alunni di Abruzzo, Basilicata, Friuli Venezia Giulia e Piemonte. Domani sciopero dell'Anief per gli emendamenti al Milleproroghe. Diffida del Codacons al Miur per la messa in sicurezza delle scuole

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Prima campanella per quasi un milione di studenti. Dopo l'Alto Adige, oggi tocca ad Abruzzo, Basilicata, Friuli Venezia Giulia e Piemonte. Il 12 sarà la volta di Valle D’Aosta, Campania, Lombardia, Sicilia, provincia di Trento, Umbria e Veneto, il 13 per il Molise. Gli ultimi a rientrare in classe saranno gli alunni pugliesi: la campanella per loro suonerà il 20 settembre.

Quest'anno sui banchi saranno circa 8,6 milioni gli studenti delle scuole statali e paritarie. La maggior parte, oltre 7 milioni, frequenteranno la statale. Il numero totale degli studenti è in calo: al momento del via alle lezioni ci saranno circa 75 mila studenti in meno rispetto allo scorso anno, quasi tutti concentrati nella scuola dell’infanzia e nella primaria. Sono 121mila in meno negli ultimi cinque anni. A trainare il calo le regioni del Sud: le riduzioni più consistenti in Campania, Sicilia, Puglia e Piemonte. L'Italia è maglia nera per dispersione scolastica: secondo un dossier pubblicato da Tuttoscuola, in 20 anni si sono persi 3 milioni di studenti.

Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha salutato gli studenti impegnati nel primo giorno di scuola con un tweet. "
Il mio in bocca al lupo a tutti i ragazzi e le ragazze: studiate, divertitevi, date il meglio e abbiate ogni giorno fiducia in voi stessi. E buon lavoro agli insegnanti", ha scritto il premier.


Per il ministro dell'Istruzione Marco Bussetti, la scuola "si deve muovere su parametri che dovranno avere al centro dell'attenzione i bambini. Penso che i nostri studenti siano i nostri principali attori e noi abbiamo una grande responsabilità nei loro confronti", ha detto intervistato da Rai Radio 1. Bussetti ha anche ricordato lo stanziamento di 7 miliardi di euro "per sostenere i costi relativi alle certificazioni degli edifici". Per quanto riguarda il reclutamento del personale, il ministro ha auspicato procedure "più veloci, chiare e semplici" per facilitare l'ingresso di "insegnanti giovani". "Lo faremo attraverso percorsi paralleli con certificazioni e anche abilitazioni per gli studenti durante il loro percorso universitario".

Intanto, oggi il Codacons ha inviato una diffida urgente al Miur e alle prefetture di tutta Italia chiedendo "provvedimenti immediati per mettere in sicurezza le strutture a rischio". "I dati forniti dal Miur - si legge in una nota - mostrano una fotografia inquietante: solo il 5% delle scuole italiane sono state adeguate dal punto di vista sismico e il 58% degli istituti non è a norma neanche per quanto riguarda la normativa antincendio. Per le scuole situate in zona sismica (oltre la metà), la situazione non è incoraggiante: solo un quarto ha l'agibilità statica, poco meno della metà il collaudo". Il Codacons ha formalmente diffidato il Miur a riaggiornare la normativa sulla sicurezza. "Se non saranno adottati provvedimenti urgenti sarà inevitabile chiedere alle prefetture di intervenire disponendo la chiusura delle scuole che rappresentano un rischio per la pubblica incolumità e impedire l'accesso degli studenti", ha detto il presidente Carlo Rienzi.

Il nuovo anno scolastico comincia con una mobilitazione. Previsto per domani a Montecitorio lo sciopero di Anief, Cobas e Cub per protestare contro il precariato. Gli insegnanti scenderanno in piazza per chiedere l'inserimento nelle Gae, le graduatorie ad esaurimento, di tutti gli abilitati e per manifestare dopo gli emendamenti inseriti nel Milleproroghe.

Il rientro a scuola quest'anno segue anche le polemiche sul caos vaccini. Oggi in Trentino il gruppo di attivisti free vax "Vaccinare informati" ha iniziato un digiuno a staffetta per protestare contro l'esclusione dalla scuola dei bambini non conformi all'obbligo vaccinale. Già nei giorni scorsi gli stessi attivisti avevano manifestato con palloncini arancio appesi ai cancelli delle scuole della provincia di Trento.

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