Al via l'anno scolastico, suona la campanella in 4 regioni

Cronaca
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Il 5 settembre sono tornati in classe gli alunni dell'Alto Adige. Il 10 è il turno dei ragazzini in Piemonte, Friuli Venezia Giulia, Abruzzo e Basilicata. A seguire le altre Regioni, fino al 20 settembre con la Puglia. Numero di alunni in lieve calo, soprattutto al Sud

Sono oltre 8,6 milioni gli studenti delle scuole statali e paritarie che fino al prossimo 20 settembre torneranno fra i banchi. Gli ultimi a rientrare in aula per l’anno scolastico 2018-2019 saranno gli alunni pugliesi. La campanella, invece, è già suonata il 5 settembre in Alto Adige e oggi (10 settembre) è la volta anche di Piemonte, Friuli Venezia Giulia, Abruzzo e Basilicata.

Anno scolastico 2018-2019, numero totale alunni in calo

Come spiega un focus del Miur, nel nuovo anno scolastico le studentesse e gli studenti delle scuole statali saranno 7.682.635, per un totale di 370.611 classi. Di questi, 919.091 frequenteranno la scuola dell'infanzia, 2.498.521 la scuola primaria, 1.629.441 la secondaria di I grado, 2.635.582 la secondaria di II grado. Il numero totale di alunni è in leggero calo: lo scorso anno erano infatti 7.757.849. Tra le quattro Regioni con il calo più consistente, le prime tre sono del Sud: Campania (- 15.534 studenti), Sicilia (-12.487), Puglia (-11.977) e poi Piemonte (-5.972). Sempre considerando i numeri della scuola statale, quest’anno sono 245.723 le alunne e gli alunni con disabilità, mentre un anno fa erano meno: 234.658. Nella secondaria di II grado, la maggior parte dei ragazzi (1.294.890) frequenterà un indirizzo liceale, mentre 827.990 un indirizzo tecnico e 512.702 un indirizzo professionale. Studentesse e studenti della paritaria sono invece circa 880.000 (dato al 2017/2018). Le scuole sono 8.290, per un totale di oltre 40 mila sedi scolastiche presenti sul territorio nazionale. 

Bussetti: "Lavoriamo per consentire avvio ordinato"

I posti del personale docente, tra organico dell'autonomia e organico di fatto, sono 822.723, di cui 141.412 di sostegno. Nei giorni scorsi i sindacati hanno lanciato l'allarme: sostengono che ci sia il rischio che delle 57mila assunzioni programmate dal ministero dell'Istruzione, se ne faranno solo 37mila, al massimo 40mila, per mancanza di candidati con i requisiti necessari, ritardi ed errori nelle graduatorie. "Lavoriamo da settimane per consentire un avvio ordinato - ha replicato il titolare del Miur, Marco Bussetti, parlando da Cernobbio - abbiamo chiuso le immissioni in ruolo entro il 31 agosto, come promesso. Le cattedre che risultano vacanti verranno coperte come ogni anno con supplenti. La mancanza di alcuni docenti e' fisiologica, e' un falso problema, e tuttavia occorre ripensare i meccanismi di reclutamento: su questo bisogna lavorare e penso che l'unica soluzione, la migliore, sia semplificare le procedure" (CONCORSI DA SETTEMBRE). I supplenti sarebbero circa 80 mila, il 10% quindi del personale docente.

Attenzione alla sicurezza delle scuole e questione vaccini

Con l’avvio della scuola, un altro tema al centro dell’attenzione nelle ultime settimane è stato anche quello della sicurezza degli edifici scolastici. Negli ultimi giorni Bussetti ha dichiarato di aver sbloccato un miliardo di euro per gli adeguamenti antisismici nelle scuole, ma per gli studenti si tratta di misure insufficienti. Per gli allievi sarebbero 14 i miliardi di euro necessari per avere delle scuole sicure e il 12 ottobre promettono una mobilitazione. Già l'11 settembre intanto un sit in Piazza del Parlamento per chiedere la riapertura delle GaE, le Graduatorie ad esaurimento, è stato promosso dal sindacato Anief. Ma rimane sul tavolo anche la questione vaccini: dopo una serie di emendamenti al Milleproroghe, resta l'obbligo vaccinale per la frequenza scolastica di nidi e materne per il nuovo anno scolastico, ma sarà valida l'autocertificazione delle avvenute vaccinazioni solo fino al 10 marzo. Dopo questa data, i genitori dovranno consegnare agli istituti i certificati ufficiali.

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