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Prima campanella per 112 mila alunni Ma le aule sono sempre più vuote

In calo gli iscritti dalle materne alle medie, soffrono le elementari con 772 bambini in meno rispetto all’anno scorso

Alessandra Vendrame
2 minuti di lettura



Si torna a scuola, ma con sempre meno alunni sui banchi. Prima campanella domani dell’anno scolastico 2018 2019, con il ritorno in classe nella Marca di un esercito di 112.153 alunni: dalle scuole dell’infanzia fino alle superiori, a cui si aggiungono altri 16.000 piccoli alunni che hanno già preso posto in classe da qualche giorno nelle materne paritarie.



Complessivamente saranno 431 gli alunni in meno sui banchi della scuola statale, rispetto all’anno scorso. A cui si aggiungono altri 1.500 banchi rimasti vuoti dal 2016 nelle scuole dell’infanzia paritarie. È l’Ufficio scolastico provinciale di Treviso a mettere per primo a fuoco i dati della popolazione scolastica, sotto il segno meno. Alunni in calo: si registrano 1.672 bambini delle elementari in meno in soli due anni. Sono 6.212 gli alunni delle materne statali. Nelle scuole primarie invece sono pronti a rispondere all’appello 39.801 bimbi. Alle medie sono 25.660. Mentre alle superiori faranno ingresso 40.480 ragazzi. Continua insomma, inesorabile, la retromarcia nelle iscrizioni. Dopo il campanello d’allarme sulla diminuzione di iscritti negli asili paritari (3.450 in meno a partire dal 2010) lanciato dalla Fism, la Federazione italiana scuole materne paritarie, tocca ora agli istituti statali fare i conti con la contrazione. E sono le elementari a pagare il prezzo più alto: 772 alunni in meno. Un anno fa erano 900 in meno. In calo pure gli alunni negli asili statali, con 139 bambini in meno. E se ancora le medie registrano un lieve segno meno, con una diminuzione di soli 29 studenti, gli unici istituti che vedono aumentare il numero di iscrizioni, per ora, restano le superiori: 559 studenti in più rispetto al 2017/18. Il calo pesante di iscritti dalle materne fino alle medie è dovuto alla denatalità e al fatto che ci sono sempre meno alunni figli di famiglie immigrate, per effetto della crisi economica.



La conta dei banchi vuoti costringe dunque quest’anno almeno una decina di scuole primarie della Marca trevigiana a mettere in conto un numero di classi prime ridotte all’osso, con solo 15 alunni, ossia il numero minimo stabilito dal Miur. E infatti, ad esempio, verrà chiusa la scuola elementare di Venturali, a Villorba, diventata un vero e proprio caso proprio a causa del calo di alunni di anno in anno: non è rimasto nemmeno il numero minimo di iscritti per permettere di tenere aperto il plesso. E così i pochi alunni rimasti saranno distribuiti tra tutti gli altri plessi dello stesso istituto comprensivo.



Con il numero di alunni in forte retromarcia la scuola trevigiana domani ai nastri di partenza fa pure i conti con il numero degli insegnanti al lavoro. Saranno in tutto 8.980 dagli asili alle superiori. Per la precisione: 564 i docenti delle scuole dell'infanzia, 3.000 alla primaria, 2100 alle medie e 3.280 alle superiori. Emergenza sostegno: se quest’anno sono toccate in dote alle scuole trevigiane almeno 975 cattedre di ruolo (21 all’infanzia, 196 alla scuola primaria, 339 alle medie e 419 alle superiori) resta l’emergenza della mancata assegnazione di ben 295 cattedre di sostegno, rimaste vuote perché le liste delle graduatorie dei docenti specializzati sono rimaste ormai da qualche anno a secco. Toccherà ora a ciascuna scuola scorrere da cima a fondo le proprie graduatorie di istituto per reclutare i docenti, tutti supplenti, da poter mettere in cattedra.



Con il primo giorno di scuola alle porte resta prioritaria negli asili la questione dell’obbligo vaccinale. La Fism conferma che rispetterà la norma di non accogliere a scuola i bambini non vaccinati o che quanto meno non abbiano fatto richiesta di vaccinazione all’Uls. E sarebbero ancora 400 i bambini non vaccinati nelle scuole dell’infanzia della Marca.



Vigilia del primo giorno di scuola e già primo sciopero nazionale, oggi, in arrivo. A proclamarlo il sindacato Anief. La protesta si concentrerà a Roma con una manifestazione nazionale in piazza Montecitorio contro la politica del Governo su precariato. In tanti scenderanno in piazza nel giorno di avvio dell'esame nell’aula della Camera del decreto Milleproroghe. I lavoratori della scuola in sciopero chiedono a gran voce di approvare l’emendameno salva precari. —





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