Sovrappeso? I bimbi non si mettono a dieta

Un bambino piccolo non va mai messo "a dieta". I recenti allarmi su sovrappeso e obesità non implicano la prescrizione di regimi ipocalorici, ma suggeriscono soltanto l'adozione di un'alimentazione sana e bilanciata.
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Tanto che ha fatto scandalo la testimonianza di una mamma, pubblicata sul numero di aprile del mensile Vogue America, che ha messo a dieta ferrea la sua bimba di 7 anni facendole perdere 8 chili in un anno (prima ne pesava 42). Un tema molto controverso negli Stati Uniti, dove il 17% dei bambini è obeso.

I neonati non devono dimagrire, basta non ingrassare più

In Italia, secondo l'ultima rilevazione del Rapporto Okkio alla Salute 2010, il 22,9% dei bambini è sovrappeso e l'11,1% in condizioni di obesità (in Campania si raggiunge il 48% in totale). "Ma i pediatri sono concordi: salvo casi eccezionali, non è necessario metterli a dieta, visto che, essendo bambini, continuano a crescere in altezza", spiega il pediatra Leo Venturelli, componente del direttivo SIPPS, Società Italiana Pediatria Preventiva e Sociale. "Basta garantire al bambino un'alimentazione equilibrata e 'normocalorica' offrendogli la possibilità di smaltire le calorie in eccesso con l'attività fisica: così facendo, si facilita in modo fisiologico e naturale la trasformazione della massa grassa in massa muscolare". Un adulto, invece, non crescendo più in altezza, non ha altre possibilità che cercare di dimagrire con diete ipocaloriche.

Serve solo un'alimentazione sana e bilanciata

"Soltanto in caso di obesità grave si deve intervenire con diete che forniscono al bambino meno calorie di quelle necessarie alla sua età, ma soltanto per brevi periodi, sotto controllo medico e comunque mai prima dei 3 anni", aggiunge l'esperto. "In tutti gli altri casi, una volta accertata l'assenza di patologie endocrine, sarà sufficiente ristabilire in famiglia le norme di una sana alimentazione: mai saltare la colazione, giusto equilibrio tra carboidrati, proteine e grassi, frutta e verdura 5 volte al giorno, no alle bevande zuccherate, agli spuntini fuori pasto e al cibo spazzatura". Spesso sovrappeso e obesità si riscontrano infatti in famiglie in cui papà e mamma lo sono a loro volta e dove i bambini vengono sovralimentati (la forma moderna e occidentale di "malnutrizione").

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Il check motorio della giornata tipo

Fornire l'alimentazione giusta, però, non basta. Occorre anche fare un check della giornata motoria del bambino. "Bisogna analizzare cosa fa tutti i giorni: va a scuola a piedi o in macchina? Viene trasportato ancora sul passeggino dopo i 3 anni oppure no? Quante volte ha l'occasione di giocare all'aperto in compagnia?", suggerisce il pediatra, "Si tratta della quantità di movimento 'normale' per un bambino piccolo: se non è sufficiente, va integrata con un'attività fisica organizzata almeno 2 o 3 volte alla settimana, per un totale di 5-6 ore".

Per i più piccoli basterà un corso di psicomotricità, per i più grandi altre attività di preparazione allo sport. "Ma quel che gli farebbe meglio sarebbe scorrazzare liberamente il più possibile, ai giardini, nei cortili, riappropriandosi delle città e dei suoi spazi", conclude Venturelli. "Per i bambini, tutti i momenti della giornata sono buoni per muoversi". Senza necessità di quantità orarie minime alla settimana e senza l'incubo della bilancia.

Chiara Sandrucci

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