Finanza

Scuola, Corte Ue accoglie tesi Stato italiano su concorso

Pubblicato il 20/09/2018
Ultima modifica il 20/09/2018 alle ore 15:54
Teleborsa
La partita delle ricostruzioni di carriera del personale scolastico si sposta in Cassazione.

Secondo i giudici di Lussemburgo, la norma del Testo Unico della scuola, relativamente alle ricostruzioni di carriera, laddove "discrimina il servizio prestato dai lavoratori quando erano precari", sarebbe "compatibile con il diritto dell'Unione Europea" se intende valorizzare l'accesso per merito garantito dalla Costituzione.

"Stando così le cose - dichiara Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief - chiederemo al giudice nazionale di verificare anche la legittimità costituzionale della norma, perché paradossalmente oggi sembra più conveniente rimanere precario che entrare nei ruoli dello Stato. Il tutto, dopo i ricorsi vinti sul precariato presso la Corte Suprema, come d'altronde gli stessi giudici della Corte di Giustizia Europea in diversi punti della causa 466/17 Motter hanno rimarcato”.

"Spetta dunque al giudice nazionale, nel caso concreto - aggiunge il sindacalista - valutare se queste ragioni oggettive siano reali. Ma se ad un docente precario viene riconosciuto tutto il servizio pre-ruolo mentre a un insegnante di ruolo per sedici anni è 'raffreddata' la carriera, sarà difficile per l'Avvocatura giustificare queste astratte ragioni oggettive" - conclude Pacifico.
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