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Scuola, nei professionali solo un’ora di storia. Educazione civica rimane ai margini

Il sindacato della scuola Anief chiede la modifica immediata al piano di revisione della Storia e immediato inserimento educazione civica in tutti gli ordini scolastici

(Teleborsa) - In Italia, Paese che ha fatto la storia e dato i natali al diritto, con il più alto numero di siti di patrimonio Unesco, l'ultima riforma degli istituti superiori prevede il dimezzamento delle ore settimanali della storia. Ad una disciplina che dovrebbe essere considerata come "maestra di vita" viene infatti ora conferito uno spazio ridottissimo.

Inoltre, nonostante le dichiarazioni favorevoli espresse da chi governa l’istruzione e dalle più alte cariche pubbliche alla trasmissione delle conoscenze su Cittadinanza e della Costituzione, nei fatti la materia basilare continua ad essere dimenticata.

Il sindacato della scuola Anief chiede una modifica immediata al piano di revisione della Storia prevista dal nuovo piano orario settimanale degli istituti professionali e l'immediato inserimento dell’educazione civica in tutti gli ordini scolastici.

Secondo Marcello Pacifico, Presidente nazionale Anief "lo studio della storia deve rimanere basilare in tutti i cicli scolastici, dal primo ciclo sino al quinto anno delle superiori. Relegarla ad un’ora settimanale significa negare agli alunni la possibilità di conoscere chi siamo e da dove arriviamo: la sua marginalizzazione, negli istituti professionali, diventa particolarmente grave se adottata poi in un Paese come l’Italia, vero patrimonio d’arte che senza un approfondito studio della storia non potrà mai essere colta a pieno".
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