Oggi, 26 ottobre, molte sigle del sindacalismo autonomo e di base hanno indetto lo sciopero generale in tutta Italia e allo stop dei lavoratori, sia nei settori pubblici che in quelli privati, si accompagnano vari cortei previsti in diverse città. Anche a Palermo una manifestazione è appena partita da Piazza Vittorio Veneto.

La protesta è organizzata dai Disoccupati Organizzati insieme alla Cub. Sono proprio i Disoccupati palermitani ad aprire il corteo con uno striscione su cui è leggibile un chiaro messaggio “Reddito subito. Disoccupati Organizzati Palermo”.

Alla piattaforma nazionale della protesta (contro le politiche del governo) si aggiungono così recriminazioni specifiche dei tanti che a Palermo non hanno lavoro e salario: reddito di cittadinanza o lavoro subito, annullamento delle tasse per chi non arriva ai 10mila euro di Isee, stabilizzazione per i precari siciliani, carta dei diritti su sanità, scuola, trasporti. E poi ancora: Stop a sfratti e sgomberi. “Una piattaforma di rivendicazione sociale più che mai urgente a Palermo, città tra le più povere del Paese” afferma Emmanuele Surdi, portavoce dei Disoccupati Organizzati- Alba cub.

La manifestazione dei Disoccupati Organizzati e dei sindacati in sciopero è giunta adesso davanti l’Assessorato regionale alle Politiche sociali e alla Famiglia e una delegazione di Disoccupati Organizzati e di Alba Cub è in procinto d incontrare il capo gabinetto dell’assessorato.

Con la sanità, trasporti locali e ferroviari, c’è anche la scuola tra i comparti pubblici e privati che stamane rischiano di fermarsi per lo sciopero di 24 ore indetto da alcune sigle sindacali che dicono ‘no’, tra le altre cose, alla manovra economica del governo giudicata “né popolare né espansiva”.

A ricordarlo è il sindacato Anief, che nel corso del 2018 ha proclamato sei volte lo sciopero di categoria, l’ultima l’11 settembre scorso in occasione dell’inizio dell’anno scolastico, ma stavolta non ha aderito alla contestazione.

“Siamo solidali con i lavoratori che si fermeranno nel corso della giornata – afferma il leader, Marcello Pacifico – stufi di vedere cambiare governi e ministri senza però mai riscontrare una politica di svolta a loro tutela”.