Diplomati magistrali, il caso si riapre. Consiglio di Stato: ‘Esigenza di una rimeditazione’

Si riapre il caso dei diplomati magistrali, proprio mentre il Ministero dell’Istruzione ha avviato un concorso straordinario, che dovrebbe portare alla loro stabilizzazione. Pare infatti che, secondo quanto riportato da ilfattoquotidiano.it, il Consiglio di Stato ci abbia ripensato e che sulle 50mila maestre dovrà esserci una “rimeditazione”, con una nuova sentenza. Nel frattempo la vecchia sentenza è stata sospesa.

Ricordiamo che alla fine del 2017 il Consiglio di Stato ha stabilito che il diploma magistrale non è valido per l’ingresso nelle Graduatorie ad Esaurimento (GaE) e che, di conseguenza, i diplomati magistrali possono insegnare, ma non hanno diritto ad essere assunti. Il governo per rispettare la sentenza aveva assegnato una supplenza di transizione a chi avrebbe dovuto  essere licenziato, nell’attesa di una sanatoria.

Ora però le carte in tavola sembrano essere cambiate: il Consiglio di Stato ha accolto i ricorsi presentati dagli avvocati Santi Delia e Michele Bonetti e dell’Anief ravvisando “l’esigenza d’una rimeditazione”.

Si tratta comunque solo di un pronunciamento cautelare che sospende l’efficacia della famosa sentenza 2017. Ora si dovrà aspettare la nuova decisione della plenaria, probabilmente a  febbraio 2019. Intanto il Miur aveva avviato anche la sanatoria per infanzia e primaria: proprio oggi aprono i termini di presentazione della domanda al concorso straordinario grazie al quale tutti i candidati avranno la nomina in ruolo. Anche se non si sa quando.