Ore decisive per la Manovra, attualmente
al vaglio della commissione Bilancio della Camera, che dovrà approvarle gli emendamenti entro giovedì 15 novembre 2015, prima dello sbarco in Aula a Montecitorio. Ore cruciali anche per i
sindacati della scuola, che hanno avanzato delle
controproposte. In particolare il giovane sindacato
Anief ha ha fatto pervenire i suoi emendamenti su scuola e università, corredati delle relative coperture.
Fra le proposte vi sono l’introduzione del
salario minimo di cittadinanza allineato al tasso di inflazione reale certificato dall'Istat, superiore al 12%, con la copertura finanziaria garantita dalle risorse stanziate dal Fondo per il reddito di cittadinanza. Si chiede inoltre il finanziamento dei contributi figurativi per le pensioni di vecchiaia o anzianità ai laureati magistrale con 110 e lode.
Nell'ambito dei nuovi accessi pensionistici, il sindacato sollecita una deroga a per gli insegnanti e l'istituzione di un regime
"Quota 96" previdente alla riforma Fornero, per il "carattere peculiare della professione" ed il "gravoso stress psicofisico" cui sono sottoposti gli insegnanti che risultano ad oggi "i più vecchi del mondo". Per quanto riguarda l’impatto finanziario, non vi sono maggiori oneri per la finanza pubblica”
Viene chiesta poi la definitiva
stabilizzazione dei precari, in applicazione alla direttiva UE n. 70/1999, la
riapertura delle GaE e la conferma dei ruoli, la tutela per il personale terza fascia delle
graduatorie d’istituto, la fine della temporizzazione e passaggi verticali del personale ATA anche in area C, la trasformazione dei posti in deroga in
organico di diritto.
Altre proposte sono volte ad eliminare la problematica delle
classi pollaio, riducendo il rapporto alunni/docente, il ripristino degli insegnamenti a
modulo alla primaria e la continuità didattica degli
insegnanti di sostegno.
Per quanto concerne l'organico si chiede
l'assunzione di ricercatori a tempo indeterminato per le università ed una
nuova mobilità straordinaria per tutto il personale di ruolo e per tutti gli ambiti territoriali a livello nazionale nel triennio 2019-2021.