Il concorso

Scuola, il concorso per 2.400 Dsga arriva in Gazzetta Ufficiale

23 dicembre 2018 | 06:00
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Scuola, il concorso per 2.400 Dsga arriva in Gazzetta Ufficiale

Anief pronta a ricorrere per le esclusioni insensate

Scuola – Questa sera dovrebbe finalmente essere pubblicato in Gazzetta Ufficiale il decreto contenente il regolamento dell’atteso concorso per oltre 2 mila posti, integrabili fino a 2.400, come Direttore dei servizi generali e amministrativi: una procedura selettiva indispensabile e da attuare con estrema velocità, considerando gli attuali 2.178 posti vacanti che continuano ad andare a reggenza.

Anief ribadisce la volontà di ricorrere per tutti gli assistenti amministrativi “facenti funzione” che hanno prestato il servizio su ruolo superiore dal 1999, quindi non solo a partire dal 2010. Mentre Radamante si prepara a fare accedere i “facente funzione” senza laurea alla riserva dei posti pari al 20%: con il loro impegno negli anni, questi assistenti amministrativi hanno dimostrato di poter gestire gli istituti in modo efficace ed autonomo. Anche a questo scopo, il giovane sindacato è pronto a ricorrere per elevare la percentuale relativa alla riserva dei posti dal 20% ad almeno il 30%. Infine, Anief ricorda che per legge dovrebbe essere garantita la possibilità di accedere alle aliquote riservate direttamente per chi è in possesso del titolo superiore e dopo 5 anni di servizio per chi non lo detiene.

Dopo quasi vent’anni il Miur si decide a bandire un concorso per Dsga, il profilo professionale che affianca il dirigente scolastico nella conduzione amministrativa della scuola: il decreto, sulla base dell’ultima bozza pervenuta, prevede che la procedura si svolgerà su base regionale e si concorrerà per i posti banditi nella regione ove si partecipa. Il numero di posti, per i quali concorreranno gli aspiranti DSGA, è pari a 2004, estensibili ad altri 400 posti. Potranno partecipare al concorso coloro i quali sono in possesso di uno dei seguenti titoli: diploma di laurea in giurisprudenza, scienze politiche, sociali o amministrative, economia e commercio; diplomi di laurea specialistica (LS) 22, 64, 71, 84, 90 e 91; lauree magistrali (LM) corrispondenti a quelle specialistiche ai sensi della tabella allegata al D.I. 9 luglio 2009.

Potranno inoltre partecipare, in deroga ai succitati titoli, gli assistenti amministrativi che, alla data di entrata in vigore della legge 27 dicembre 2017 n. 205, abbiano maturato almeno tre interi anni di servizio (anche non continuativi), negli ultimi otto, nelle mansioni di direttore servizi generali ed amministrativi. La domanda di partecipazione dovrà essere presentata per una sola regione, tramite Istanze On line ed entro trenta giorni dalla pubblicazione del bando in Gazzetta ufficiale. Il concorso si articolerà in due prove scritte: una costituita da sei domande a risposta aperta e una di carattere teorico-pratico consistente nella risoluzione di un caso concreto; infine, una prova orale.

La prova scritta prevede materie quali diritto costituzionale, diritto amministrativo con riferimento al diritto dell’UE, diritto civile, contabilità pubblica, diritto del lavoro, ordinamento e gestione delle istituzioni scolastiche. La prova orale richiede una preparazione sul diritto penale e legislazione scolastica. Nel caso in cui a livello nazionale il numero degli aspiranti dovesse risultare superiore a quattro volte il numero dei posti disponibili, quindi oltre 8 mila, il Miur attiverà anche un test preselettivo.

Anief ribadisce la volontà di ricorrere per tutti gli assistenti amministrativi “facenti funzione” che hanno prestato il servizio su ruolo superiore dal 1999, quindi non solo a partire dal 2010 come invece dovrebbe prevedere il regolamento del Miur. Mentre Radamante si prepara a fare accedere gli assistenti amministrativi “facente funzione” privi del diploma di laurea alla riserva dei posti pari al 20% che sembrerebbe riservata solo agli Ata laureati: con il loro impegno negli anni, questi assistenti amministrativi hanno dimostrato, infatti, di potere gestire gli istituti in modo efficace ed autonomo. Anche a questo scopo, Anief è pronta a ricorrere per elevare la percentuale relativa alla riserva dei posti dal 20% ad almeno il 30%.

A questo proposito, Anief ricorda che per legge dovrebbe essere garantita la possibilità di accedere alle aliquote riservate direttamente per chi è in possesso del titolo superiore e dopo 5 anni di servizio per chi non lo detiene: già nel decreto direttoriale n. 979 del 28 gennaio 2010 sulla mobilità del personale Ata era previsto a chiare lettere il passaggio all’area superiore per “il personale in possesso del titolo di studio individuato dalla tabella di cui all’articolo 4 della sequenza contrattuale 25 luglio 2008, per l’accesso al medesimo profilo di appartenenza e dell’anzianità di almeno cinque anni di effettivo servizio nel profilo di appartenenza sia con contratto di lavoro a tempo indeterminato sia con contratto di lavoro a tempo determinato”.

Più di recente anche l’articolo 48 della sequenza contrattuale ha previsto “i passaggi del personale Ata da un’area inferiore all’area immediatamente superiore (…), previa frequenza di un apposito corso realizzato dall’amministrazione”. Inoltre, “alle predette procedure selettive, collegate alla formazione, è anche consentita la partecipazione del personale privo dei titoli di studio previsti per il profilo professionale di destinazione” e “fatto salvo, comunque, il possesso di un’anzianità di almeno cinque anni di servizio effettivo nel profilo di appartenenza”.

Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief e segretario confederale Cisal, ricorda che “la legge vigente sulla mobilità scolastica si riferisce al 30% dei posti disponibili da accantonare per i passaggi ‘verticali’ del personale Ata: perché l’attuale concorso pubblico non debba seguire questa percentuale rimane inspiegabile. Non possiamo poi accettare che gli assistenti non laureati, ma che hanno svolto il ruolo di facenti funzione, debbano concorrere senza alcuna via preferenziale. Né, infine, che il servizio svolto prima del 2010 non debba valere per il raggiungimento dei tre anni minimi”.

Nel frattempo, Eurosofia conferma la sua offerta formativa per prepararsi e superare le prove del concorso pubblico utile a diventare Dsga.

www.anief.org

(Il Faro on line)