Scuola: domani sciopero Unicobas e Anief contro l'autonomia

Manifestazione davanti Montecitorio dalle 9,30 alle 14
16:42 - 26/02/2019 


(ANSA) - ROMA, 26 FEB -L'Unicobas ha proclamato, con l'adesione dell'Anief, lo sciopero generale della Scuola e dell'Università per domani, mercoledì 27 Febbraio, con manifestazione nazionale a Roma sotto Montecitorio dalle 9.30 alle 14.00. "Lo sciopero - spiega il segretario nazionale Unicobas Scuola e Università, Stefano d'Errico - sarà l'occasione per scoprire le carte e chiamare ad esprimersi tutti i parlamentari che s'occupano di scuola e non solo sotto il 'palazzo' per verificarne, senza infingimenti, le effettive posizioni. Uno sciopero fondamentale: l'approvazione definitiva è vicina. Uno sciopero che stiamo costruendo in tutto il Paese nonostante il colpevole silenzio generale dei media e che non metterà certo fine alla lotta: non ci fermeremo fino a che non batteremo le smanie della 'secessione dei ricchi'".

"C'è uno strano silenzio sulla volontà della Lega di regionalizzare l'istruzione e diversi altri servizi pubblici: il popolo della scuola non si fida e domani ha l'occasione giusta per manifestare il proprio dissenso contro la secessione dei ricchi, ma anche per chiedere aumenti stipendiali legati all'inflazione cresciuta a dismisura negli ultimi dieci anni, per la riapertura delle Graduatorie ad esaurimento, per la difesa dei ruoli assegnati con riserva ai docenti che hanno superato l'anno di prova, per l'avvio di una fase transitoria che preveda finalmente l'immissione in ruolo dei precari docenti e Ata con tre anni di servizio", aggiunge Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, alla vigilia dello sciopero. "L'Anief - spiega Pacifico - sa bene che l'autonomia differenziata è una proposta da rigettare, senza se e senza ma: perché senza la dimensione statale, peraltro garantita dalla Costituzione, le differenze di sviluppo tra le varie regioni, specie al Sud, finirebbero inevitabilmente per aumentare il gap con le regioni più ricche. Si vuole, tra l'altro, istituire un progetto incostituzionale, sul quale si sono espressi sempre negativamente i tribunali, a partire dalla sentenza n. 242/2011 della Consulta, e che acuirebbe il gap, non solo della scuola, Nord-Sud. Per questi motivi occorre difendere a tutti i costi l'istruzione statale da ogni progetto di regionalizzazione e nel contempo dire basta alla stagione degli aumenti-farsa e del precariato senza fine. Se il progetto della Lega dovesse passare

- conclude il presidente nazionale Anief - ci ritroveremo presto
con un'istruzione di serie B in termini di risorse, strutture e servizi". (ANSA).


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