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Maestre, il diploma non basta «Sono fuori dalle graduatorie»

Così ha stabilito il Consiglio di Stato.

28/02/2019
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Il Messaggero

ROMA Niente da fare per le maestre diplomate magistrali, devono restare fuori dalle Graduatorie ad esaurimento e rinunciare quindi all'assunzione. Così ha stabilito il Consiglio di Stato. Vale a dire quindi che, per avere il ruolo, non potranno aspettare lo scorrimento della graduatoria ma dovranno affrontare un concorso. A ribadirlo ancora una volta è stata l'Adunanza plenaria del Consiglio di Stato con due sentenze, praticamente gemelle, che riprendono quanto già stabilito nella sentenza del dicembre 2017. 
LE POLEMICHECon cui il Consiglio di Stato scatenò uno tsunami nella scuola materna e in quella elementare, sottolineando: «Il solo diploma magistrale conseguito entro l'anno scolastico 2001/2002 non costituisce titolo sufficiente per l'inserimento nelle Gae del personale docente ed educativo». E si trattò all'epoca di una sentenza che investì oltre 50mila insegnanti diplomate magistrali inserite in graduatoria ad esaurimento con riserva tramite i ricorsi, tra cui circa 6mila già assunte. Tanto che, nell'anno scolastico in corso, i docenti assunti con riserva hanno visto il loro contratto trasformarsi da tempo indeterminato a tempo determinato fino al 30 giugno, per permettergli di finire l'anno e portare avanti la didattica con la classe assegnata. 
Un pasticcio praticamente senza fine. E da quella bufera sono passati circa 14 mesi ma nulla è cambiato. Il Consiglio di Stato infatti, nonostante le proteste di associazioni e sindacati, non è tornato sui suoi passi. Resta però confermata, oggi come allora, l'abilitazione all'insegnamento delle maestre diplomate magistrali prima del 2002 ma non l'accesso alle Graduatorie ad esaurimento (Gae). 
I COLLOQUIMa non finisce certo così, la battaglia legale va avanti: «Questa ultima sentenza spiega Marcello Pacifico, presidente del sindacato Anief - viola un principio cardine del diritto sulla certezza del giudicato: non si può cambiare orientamento in questo modo, anche nel rispetto della fiducia che i cittadini ripongono nella legge. Noi comunque aspettiamo per il mese di marzo la Corte di Cassazione che si pronuncerà sulla richiesta di annullamento della prima sentenza dell'Adunanza plenaria, quella del 2017, e a catena riguarderà anche quest'ultima sentenza».
Intanto però per le maestre diplomate non rimane che tentare la strada del concorso straordinario lanciato dal ministro all'istruzione Bussetti nell'autunno scorso. Il concorso ha ricevuto oltre 42 mila domande di partecipazione con oltre 48 mila istanze, considerando chi si è proposto sia per la scuola dell'infanzia, sia per la primaria. Non sarà una prova selettiva ma solo un colloquio orale: sono ammessi i docenti in possesso di diploma magistrale entro l'anno scolastico 2001-2002 e quelli che hanno conseguito la laurea abilitante in Scienze della formazione primaria. 
LA CATEGORIANella questione sono infatti coinvolti anche i docenti con laurea che, uniti nel Coordinamento Nazionale Scienze della Formazione Primaria Nuovo Ordinamento, fanno sentire le loro ragioni: sono relegate nelle graduatorie di seconda fascia, non potendo far parte delle Gae, e aspettano il concorso per l'assunzione essendosi viste scavalcare negli ultimi anni dalle diplomate magistrali. Ora verranno stilate graduatorie di merito regionali da cui saranno reclutati i docenti a tempo indeterminato. 
Soddisfatto il ministro Bussetti «La sentenza ha commentato il titolare di viale Trastevere - conferma la bontà e la lungimiranza delle decisioni prese dal Governo e dalla maggioranza con il Decreto Legge Dignità a tutela di questi lavoratori». 
Lorena Loiacono 


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