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Protesta nella scuola, venerdì lezioni a rischio per lo stop dei Cobas

Mobilitazione dei sindacati di base: i presidi invitano i genitori ad accompagnare i figli per verificare la presenza dei prof

Felice Paduano
1 minuto di lettura

PADOVA. Venerdì otto marzo, in occasione della Festa della donna, nella scuola, per tutta la giornata, scioperano gli iscritti ed i simpatizzanti di numerosi sindacati di base. Esattamente lo sciopero è stato indetto dai Cobas-Scuola (in città guidato da Carlo Salmaso e Bepi Zambon), Slai-Cobas ed Usi-Usb.. Hanno confermato l'adesione alla mobilitazione anche l'Anief, il sindacato che tutela, in particolare, le maestre che insegnano con il solo diploma magistrale, i Cub ed Sgb.

A Padova gli effetti dello sciopero saranno pesanti perché, da sempre, in città i Cobas hanno un peso rilevante nel variegato panorama sindacale della categoria. Tant'è che i presidi hanno già inviato ai genitori la comunicazione della mobilitazione ed invitano, nelle materne, nelle elementari e medie, ad accompagnare i propri figli a scuola per verificare de visu la presenza o l'assenza degli insegnanti della prima ora.

Non è escluso che, come è già successo, mercoledì scorso, alle primarie Randi e Valeri dell'Undicesimo Comprensivo Statale, guidato dalla preside Concetta Ferrara, alcuni plessi rischino di restare chiusi per tutta la giornata perché il bidello in sciopero non andrà ad aprire i cancelli. C'è anche il rischio che alcuni docenti ed Ata restino a casa anche domani in modo tale da prolungare le vacanze di carnevale per tutta la settimana.

Tanti genitori sono già furibondi per l'elevato numero di scioperi. «Non è un caso che anche questo nuovo sciopero sia stato organizzato di venerdì» osserva Francesca Betto, mamma di un bambino che frequenta la Randi. «Non contesto il diritto di sciopero, sancito dalla Costituzione, ma spetta ai dirigenti delle scuole organizzare al meglio i turni di lavoro sia dei docenti che dei collaboratori per rendere meno pesanti gli effetti delle mobilitazioni sia sugli alunni e sia sui genitori».

In genere i docenti ed i non docenti venerdì incroceranno le braccia per tutelare le maestre che insegnano con il solo diploma, per sollecitare lo svolgimento dei concorsi per i presidi e per i Dsga (gli ex segretari), per mettere in ruolo quanti più precari possibili e per contrastare il progetto dell'autonomia regionale anche per quanto riguarda la scuola. —

 

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