Mantova, trecento maestre rischiano il posto: scatta lo sciopero

Sono insegnanti di materne ed elementari già in ruolo con diploma magistrale. È la conseguenza di una sentenza del Consiglio di Stato

MANTOVA. Sono circa trecento le maestre di scuola materna ed elementare che, nel Mantovano, rischiano di perdere il posto di lavoro il 30 giugno. Altre 260 verranno escluse dalle cosiddette Gae, le graduatorie ad esaurimento che porta all’assunzione a tempo indeterminato. Sono gli effetti che avrà la sentenza emessa il 27 febbraio con cui il Consiglio di Stato in adunanza plenaria ha stabilito che i diplomati magistrali restano fuori dalle Gae.

L'Adunanza Plenaria ha infatti confermato che «il possesso del solo diploma magistrale conseguito entro l'anno scolastico 2001/2002 non costituisce titolo sufficiente per l'inserimento nelle graduatorie ad esaurimento del personale docente ed educativo». In poche parole, questi docenti, anche quelli assunti a tempo indeterminato, torneranno a fare supplenze.

Oggi l’Anief, l’associazione sindacale che ha dato voce a questi docenti curando molti ricorsi in questi anni sull’argomento, ha proclamato per oggi una giornata di sciopero nelle scuole.

Le punte massime di adesione saranno presumibilmente nelle scuole elementari e materne, ma Anief ha invitato all’adesione anche i precari di scuole medie e superiori.

È la seconda volta, nel giro di un anno, che il Consiglio di Stato si esprime sull’argomento. Negli ultimi giorni del 2017, l’assemblea plenaria aveva negato l’inserimento nelle graduatorie a esaurimento ai diplomati magistrali prima del 2001-2002.

La linea di demarcazione è stata tracciata 15 anni fa, quando venne istituito il corso di laurea in Scienza della Formazione Primaria.

Nel 2014, il ministero dell’Istruzione (Miur) ha disposto l’aggiornamento delle Gae senza prevedere l’inserimento dei docenti col solo diploma magistrale. L’anno scorso si sono svolte diverse manifestazioni (compreso un corteo a cui avevano partecipato anche diversi alunni con i loro genitori) contro la sentenza.

Ne è nata anche una contrapposizione con i docenti che hanno conseguito la laurea in Scienze della formazione primaria,i quali argomentano che «l’immissione in ruolo si ottiene con il concorso e non con il ricorso».

Il ministro alla pubblica istruzione Bussetti, aveva lanciato in autunno un concorso per affrontare il problema è consentire alle maestre diplomate l’assunzione a tempo indeterminato. Sono state oltre 42 mila le domande di partecipazione presentate, mentre le istanze totali, considerando chi ha presentato la propria candidatura sia per la primaria che per il sostegno, sono oltre 48 mila.

Si tratta di un concorso su base regionale. Secondo fonti Anief, nella sola Lombardia sono circa 8mila le domande per 1.500 posti. Trattandosi di un concorso regionale, chi passerà il concorso potrebbe essere assegnato a qualunque scuola sull’intero territorio lombardo. 

 

Nicola Corradini

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