Finanza

Scuola, sindacati dicono "no" a impronte digitali volute da Ministro

"È una modalità deplorevole, peraltro priva di motivazione di fondo, contro la quale ci opponiamo e ci opporremo con tutti i mezzi possibili", dichiara Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief
Pubblicato il 29/03/2019
Ultima modifica il 29/03/2019 alle ore 16:49
Teleborsa
L'adozione dei sistemi di controllo biometrico va introdotta per legge in tutto il comparto pubblico. Scuola compresa. È questo l'intendimento espresso sinora dalle commissioni parlamentari che stanno esaminando l’articolo 2 del cosiddetto disegno di legge ‘Concretezza’, voluto dalla Ministra per la Pubblica Amministrazione Giulia Bongiorno al fine di introdurre un serio contrasto al fenomeno dell'assenteismo nelle Amministrazioni Pubbliche.

Il M5S, però, dice no: ieri l'on. Virginia Villani (M5S) in Commissione Cultura ha presentato un parere per derogare la Scuola e ha subito trovato accoglimento nel Pd e in Fi. Il Ministro dell'Istruzione Marco Bussetti, invece, è favorevole ai controlli per ragioni di sicurezza.

"Il ministro – replica Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – dovrebbe chiedersi per quale motivo sono tutti contrari a questa assurda norma che solo la Lega vuole introdurre. Come esperto di scuola, inoltre, sa bene che l'introduzione dei sistemi di controllo biometrico rappresenterebbero un'offesa alla categoria dei lavoratori della scuola: si tratterebbe, di fatto, un insegnante o un dirigente della scuola pubblica, nell'esercizio quotidiano della sua professione, alla stregua di un delinquente sottoposto a controlli. È una modalità deplorevole, peraltro priva di motivazione di fondo, contro la quale ci opponiamo e ci opporremo con tutti i mezzi possibili", conclude il presidente del sindacato autonomo.
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