Scuola, quei numeri che non tornano sulle assunzioni di dirigenti, docenti, Ata e Dsga

Sarebbero più di 80 mila quelle avviate dal Ministro Marco Brussetti, ma per il Presidente Marcello Pacifico del sindacato autonomo Anief, i posti potrebbero essere il doppio se soltanto si adeguasse l’organico di fatto all’organico di diritto, mentre più di 50 mila cattedre sono andate vacanti durante le immissioni in ruolo degli ultimi due anni per via della mancata riapertura delle GaE, che tiene fuori dal reclutamento i precari storici
Pubblicato il 15/05/2019
Ultima modifica il 15/05/2019 alle ore 15:58
Teleborsa
Sarebbero più di 80 mila le assunzioni avviate dal ministro Marco Brussetti, ma per il presidente Marcello Pacifico del sindacato autonomo Anief - non invitato dal Miur al tavolo sul precariato, nonostante abbia vinto le ultime elezioni RSU raggiungendo la rappresentatività - "i posti potrebbero essere il doppio se soltanto si adeguasse l’organico di fatto all’organico di diritto, mentre più di 50 mila cattedre sono andate vacanti durante le immissioni in ruolo degli ultimi due anni" per via della mancata riapertura delle GaE, che tiene fuori dal reclutamento i precari storici.

"Non si comprende - afferma Pacifico - per quale motivo si continui ad avere una fiducia incondizionata verso questo genere di concorsi, dal momento che il Ministero dell’Istruzione non ha ancora assunto tutti gli idonei o i vincitori dei concorsi svolti, pur in presenza di una considerevole quantità di cattedre vacanti e disponibili. Certamente, la pubblicazione di una procedura di assunzione pubblica, prologo di una selezione e dell’assunzione di personale con titoli e meritevole di ricoprire un posto pubblico, è in assoluto una buona notizia. Ciò che però non possiamo accettare è che quella procedura sia unica ed esclusiva per arrivare ad individuare il personale docente da stabilizzare".

"Il problema è che invece di affrontare la situazione - continua il sindacalista - il ministero dell’Istruzione ha pensato bene di ostruire la nostra azione in tribunale, avviando una politica della difesa ad oltranza dell’indifendibile: si è quindi pensato bene di mantenere chiuse le GaE, negandone in questo modo l’inserimento degli abilitati all’insegnamento, primo tassello indispensabile per l’attivazione di quel doppio canale di reclutamento che, dopo essere stato istituito negli anni ’80, ha portato nei ruoli dello Stato centinaia di migliaia di docenti, senza mai scandalizzare nessuno, e che solo oggi sembra trovare nel Miur acerrimi nemici. La stessa politica è stata adottata per il personale Ata e ultimamente con i Direttori dei servizi generali e amministrativi. Noi però a questo modo di fare non ci stiamo e continuiamo a condurre la nostra battaglia di difesa dei diritti in tutte le sedi possibili".