Palermo

Palermo, il Pd insorge dopo la sospensione della prof: "Mossa pro-Salvini". Orlando: "Atto immotivato"

Le reazioni dei dem alla vicenda della docente dell'istituto tecnico allontanata per "non aver vigilato" sull'attività degli studenti che hanno paragonato Salvini al Duce. Faraone: "In moto la macchina dell'intimidazione". Ascani: "Torniamo ai balilla?". E nasce l'hashtag "#Sospendecitutti"
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"L'unico dato certo, ad oggi, è che il decreto sicurezza nella sua parte in cui lede i diritti dei migranti è stato giudicato da chi ha competenza formale a farlo, come illegittimo, inadeguato, lesivo appunto di diritti fondamentali. Infatti i giudici ne hanno già sanzionato alcuni effetti nefasti. Se un gruppo di studenti ha liberamente scelto di accostarlo, come molti abbiamo fatto, alle leggi razziali del 1938, ha tutta la nostra condivisione". Lo dice il sindaco di Palermo  Leoluca Orlando, a nome di tutta la Giunta comunale, in merito alle notizie sul provvedimento sanzionatorio adottato nei confronti di una docente della scuola Vittorio Emanuele III di Palermo.
"Certamente - aggiunge - se quegli studenti fossero stati forzati in quel senso sarebbe stato grave, ma non sembra che questo sia il caso ed il provvedimento adottato nei confronti della professoressa Dell'Aria appare non sproporzionato, ma del tutto immotivato. Il ministero piuttosto che sanzionare docenti e attentare alla libertà di docenza ed espressione, si preoccupi di favorire lo studio della storia e delle nefandezze che il nazifascismo ha compiuto contro gli italiani e nel mondo".

Il gruppo parlamentare del PD all’Ars esprimere solidarietà alla professoressa Dell’Aira "per l’ingiusto provvedimento contrario alla libertà d’insegnamento" e chiederà alla prima seduta parlamentare in Ars l’intervento del presidente della Regione.

C’è chi si chiede se il prossimo passo sia “il ritorno dell’Opera nazionale Balilla”, chi chiede al ministro Marco Bussetti di chiarire, chi da docente si autocandida per una sospensione analoga. La sospensione di Rosa Maria Dell'Aria, professoressa di Italiano all’istituto industriale Vittorio Emanuele II di Palermo, provoca una bufera politica: “Il prossimo passo – chiede ad esempio la capogruppo Pd in commissione Cultura alla Camera, Anna Ascani – è il ritorno dell'Opera nazionale balilla? L'episodio di Palermo richiede immediati chiarimenti ufficiali del ministero dell'Istruzione. Qualcuno vuole trasformare la scuola italiana in una caserma?”. “La libertà di opinione degli studenti e anche il solo fatto di ritenere le norme sull’immigrazione del decreto Salvini tanto disumane quanto le leggi razziali - aggiunge il segretario regionale del Pd ed ex sottosegretario all'Istruzione Davide Faraone - non può essere un reato, certamente non lo è, per Costituzione.  È un reato impedire la critica, che è un diritto sacrosanto in una democrazia. Ancor più grave è se, per censurare i legittimi punti di vista, si mette in moto una sorta di macchina della paura, dell’intimidazione, con il ministero che sospende un’insegnante per una fantomatica omessa vigilanza sugli studenti e con la Digos che entra nelle classi per interrogare i ragazzi". "Sono francamente sconcertato - dice il segretario di Sinistra italiana Nicola Fratoianni - Su cosa doveva vigilare quell'insegnante, sull'opinione dei suoi studenti, sulle loro valutazioni, sul fatto che ci sono studenti in questo paese che pensano che il decreto sicurezza, la politica della sicurezza, sconfini talvolta in una dimensione che ricorda le leggi razziali? io penso che quegli studenti abbiano ragione". "Soffia un vento antidemocratico allarmante nel nostro Paese - aggiunge il candidato alle Europee Pietro Bartolo - va arginato prima che sia troppo tardi".

Per il deputato Carmelo Miceli, invece, “ritenere un'insegnante responsabile di quello che pensano liberamente, eventualmente anche in modo non condivisibile, degli studenti rappresenta una deriva censoria senza precedenti. Il prossimo passo sarà obbligare i ragazzi a sventolare le bandierine della Lega al passaggio del ministro, oppure imporre l'iscrizione al VinciSalvini?”. Mila Spicola, docente e candidata alle prossime elezioni europee tra le fila del Partito democratico, dice: “Sono solidale con la collega, si tratta di una vicenda grottesca e pericolosa. Il video è stato prodotto dagli studenti e nella scuola vige libertà d'insegnamento e pluralismo delle idee. È un mandato costituzionale che non può essere messo in discussione. Se deve essere questa la punizione per chi applica regole di pluralismo, libertà e discussione nelle classi coi propri studenti allora sospendete anche me”. La sua collega ed ex deputata regionale Antonella Milazzo, così, lancia l'hashtag #sospendetecitutti: "Mi autodenuncio - scrive su Facebook insegno la Costituzione agli adolescenti, li sobillo ad essere liberi, critici, autonomi. Racconto la Resistenza e la brutalità del fascismo, la bellezza della democrazia e il valore dei diritti, parlo di inclusione, solidarietà, accoglienza. Sospendeteci tutti”. “Va cacciato il responsabile di questo provvedimento - dice invece il deputato regionale Antonello Cracolici - perché non è degno di dirigere nemmeno un condominio. Qualcuno pensa forse di 'meritarsi una promozione' per aver punito un'insegnante scomoda?". "Di “incomprensibile provvedimento di censura per avere consentito che gli studenti esprimessero le loro legittime opinioni sul decreto sicurezza” parla infine il circolo “Nonsolocentro” del Pd di Palermo.

Durissimi anche i sindacati. Per Luigi Del Prete, dell'esecutivo nazionale Usb Scuola, "la celerità dell'intervento da parte del Ministero e del provveditore di Palermo evidenziano ormai un clima irrespirabile all'interno del paese e nelle scuole italiane". “Scelte come queste - aggiunge Francesca Bellia segretario generale Cisl Scuola Sicilia - rischiano solo di scatenare un clima di tensione all’interno del sistema scolastico, il provvedimento non doveva essere né sollecitato né inflitto". Per l'Anief, invece, il provvedimento " sa di censura e controllo politico della più becera specie; la stessa specie che proprio in quel periodo del Novecento l'Italia ha già vissuto e contro cui molti italiani sono morti perché di essa ci si potesse finalmente liberare".