Tagli alle scuole serali e a quelle nelle carceri: sale la protesta dei docenti perdenti posto

Il sit in di protesta dei docenti e contestualmente l’incontro dei sindacati di categoria con il funzionario vicario dell’Atp di Cosenza ha inquadrato la gravità del problema

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    COSENZA – Scuole serali e al carcere, sale la protesta dei soprannumerari. Il sit in di protesta dei docenti e contestualmente l’incontro dei sindacati di categoria con il funzionario vicario dell’Atp di Cosenza ha inquadrato la gravità del problema che interessa circa duecento docenti e soprattutto, quella parte di utenza che vive ai margini sociali e che vede alla formazione come una possibilità di inclusione e reinserimento sociale e lavorativo. L’incontro non ha rassicurato i docenti che invece sono sul piede di guerra per difendere il proprio posto di lavoro e pronti ad adire le vie legali per contrastare situazioni che hanno a che fare con la contabilità dei posti disponibili nel rispetto di un’efficienza burocratica piuttosto che con gli aspetti educativi e formativi della scuola. L’apparato scolastico ha appena sfornato l’organico di diritto senza però renderlo pubblico.

    Le scuole hanno potuto verificare solo i “perdenti posto”, così mentre su richiesta del segretario generale del Sab, Giovanni Fiorentino, tra alcuni giorni il funzionario reggente, dott. Giosuè Marino, invierà ai sindacati “la determinazione analitica dell’organico di diritto con i dati relativi alla formazione delle classi e al numero degli alunni iscritti a tali corsi” (n.d.r.), la segretaria provinciale Anief Maria Teresa Volpone ha avanzato un atto di diffida indirizzato al Dirigente dell’Atp con richiesta urgente di pubblicazione dell’organico di diritto rilevando che la mancata pubblicazione dello stesso contraddice “la trasparenza procedurale e l’applicazione del diritto e del contratto che dovrebbero essere prassi per un Atp” e che i tempi ridotti per la produzione della domanda di mobilità contestualmente alla dichiarazione di sopranumerarietà ha prodotto “un’operazione frettolosa e dai risvolti non chiari”. L’atto inviato il 28 maggio ribadisce un termine perentorio di tre giorni per la pubblicazione dell’organico di diritto, in mancanza del quale il sindacato riterrà di “andire le autorità giudiziarie competenti al fine di tutelare gli interessi di tutto il personale docente ed Ata”. Dalla nota inviata dal segretario generale del Sab si possono prevedere quali saranno i passaggi successivi.

    “Appena il Sab entrerà in possesso della documentazione interpellerà l’Usr per conoscere la quantità delle ore assegnate e dedurrà, oltre ai criteri adottati, il numero di quelle tagliate che hanno creato docenti in esubero. Il dott. Marino – sottolinea ancora Fiorentino – ha comunicato che i docenti in esubero oggi da circa 250 sono passati a circa 103 i quali, secondo quanto affermato dallo stesso, saranno sistemati in organico di fatto. Il Sab – conclude Fiorentino – non appena entrerà in possesso dei suddetti documenti attiverà le strategie più idonee a risolvere contenziosi che inevitabilmente ci saranno e comunicherà ai propri iscritti tempi e metodi delle procedure”. Il balletto dei numeri è così appena cominciato. E tra un numero e l’altro sfilano in secondo piano l’esistenza di persone che amano la propria professione come “la più bella del mondo” e quella, ancora più fragile, di un’utenza che rischia sempre più di essere emarginata.

    Francesca Rennis

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