Finanza

Anief: "Garantire la continuità didattica nel sostegno"

Per il presidente del sindacato, la didattica speciale si assicura "assumendo in ruolo i 40 mila supplenti oggi chiamati in deroga fino al 30 giugno su posti liberi"
Pubblicato il 04/07/2019
Ultima modifica il 04/07/2019 alle ore 18:45
Teleborsa
Per garantire la continuità didattica speciale bisogna assumere insegnati di sostegno più che "mettere toppe", in vista di una revisione completa dell'insegnamento di sostegno. È quanto sostiene il sindacato Anief in merito alla decisione del Miur di posticipare l'entrata in vigore del decreto legislativo n. 66/2017 dal 1° gennaio prossimo al 1° settembre 2019 in attesa di una riforma del sostegno.

Pur riconoscendo alcune positività, come il cambio delle regole per l'attribuzione delle ore di sostegno e in generale l'intenzione del ministero di sistemare le storture attuali, il sindacato sottolinea come ancora manchi un piano di revisione e di investimenti per il settore degli alunni con disabilità che, ricorda l'Anief citando dati Istat, "con un incremento costante di 10mila nuovi iscritti l'anno è arrivato all'attuale numero di 280mila alunni disabili iscritti".

"La continuità didattica non si garantisce abolendo le competenze relative al ciclo scolastico degli insegnanti o limitando al 50% i trasferimenti su posto comune, ma assumendo in ruolo i 40 mila supplenti oggi chiamati in deroga fino al 30 giugno su posti liberi, in modo da risparmiare soldi", commenta il presidente di Anief Marcello Pacifico. "Quello delle assunzioni sui tanti posti liberi è l'unico modo per garantire, ogni inizio d'anno scolastico e non in autunno, la copertura di tutti i posti richiesti dalle scuole".





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