Pensioni, quota 100 svuota le scuole: è caos cattedre

Boom di supplenti. I sindacati: gli organici resteranno scoperti, stabilizzare i precari

Quota 100, i posti vacanti nella scuola

Quota 100, i posti vacanti nella scuola

Milano, 29 luglio 2019 - Manca poco più di un mese e mezzo alla prima campanella – almeno nella maggior parte delle Regioni – ma è già corsa contro il tempo per le cattedre vacanti.  Perché quest’anno, per effetto dei pensionamenti di quota 100 che hanno svuotato le scuole, la partita è particolarmente complessa. Il ministro dell’Istruzione Marco Bussetti  ha annunciato che saranno 58.627 le immissioni in ruolo di docenti, di cui 14.552 per il sostegno, ma l’avvio delle procedure, previsto per il 26 luglio, è slittato.    La macchina per l’assegnazione dei posti di ruolo e poi per la gestione delle supplenze – che sono circa 150mila ogni anno – è notoriamente complessa e, se non si stringono i tempi, il rischio è di vanificare le settimane di anticipo con cui il Miur è partito quest’anno.  Secondo quanto si apprende, diversi uffici scolastici si stanno portando avanti con il lavoro e stanno predisponendo le operazioni preliminari, con le istruzioni per la scelta della provincia da graduatoria di merito del concorso.  Ma il timore è che, come denunciano i sindacati, due posti ‘fissi’ su tre vadano persi – come già accaduto in passato – perché molte graduatorie sono prive di candidati: situazione che riguarda in prevalenza le disciplina scientifiche, tecniche e del sostegno agli alunni disabili.   L’Anief ha denunciato che, sul sostegno, ad esempio in Emilia Romagna, 8 posti su 10 andranno a docenti senza titolo specifico. In Lombardia, come spiega il segretario regionale Flc-Cgil, Tobia Sertori, la situazione è "esplosiva": per coprire le cattedre serviranno almeno 40mila supplenti e, in diversi casi, si rischia di avere gli insegnanti in classe solo a "ottobre-novembre".  L’anno scorso i supplenti sono stati 37mila e, una volta esauriti i nomi in graduatoria, per l’emergenza "sono state date supplenze a persone che non avevano titolo. Ma è stato necessario". È successo persino nelle scuole primarie, anche se il problema principale riguarda i docenti di sostegno.

Resta un tasto dolente quello delle supplenze, sia annuali che più brevi: spesso per avere in classe l’insegnante si devono aspettare settimane.  "Le supplenze saranno tante, più degli anni passati per effetto dei pensionamenti di quota 100. Credo che se ne possano prevedere tra le 10mila e le 15mila in più rispetto agli anni precedenti», spiega Pino Turi, segretario della Uil scuola. Secondo l’Anief, a seguito dei pensionamenti con Quota 100 "si liberano ancora 20mila cattedre e unità di personale amministrativo, tecnico e ausiliario: peccato che andranno in supplenza e non alle immissioni in ruolo".

"Per quale motivo il governo non ha stanziato un solo euro per programmare nella scorsa legge di bilancio la trasformazione di quota parte dell’organico di fatto in organico di diritto?", chiede il presidente dell’Anief, Marcello Pacifico.    Insomma i posti liberi saranno colmati ricorrendo al precariato e non a nuove cattedre di ruolo e, secondo stime della Cisl, il numero dei supplenti per l’anno scolastico 2019-2020 aumenterà fino a 170mila.  Il tema è stato anche al centro di un’interrogazione parlamentare della senatrice del Pd, Simona Malpezzi, che ha chiesto conto al ministro Bussetti del fatto che «questo governo trova i soldi per mandare in pensione i docenti con quota 100», ma non per fare altre assunzioni e quindi li sostituisce «con docenti precari».  

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