rotate-mobile
Giovedì, 18 Aprile 2024
Scuola

L’educazione civica rimandata a settembre 2020? Corsa contro il tempo per evitare il rinvio

Il provvedimento doveva essere pubblicato in Gazzetta Ufficiale entro il 16 agosto per poter entrare in vigore con l’inizio dell’anno scolastico il 1 settembre, ma qualcosa non ha funzionato

Sulla carta sembrava tutto fatto, ma l’educazione civica a scuola potrebbe perdere l’anno e venire rimandata direttamente a settembre dell’anno prossimo. Lo slittamento è dovuto alla mancata pubblicazione entro il 16 agosto in Gazzetta Ufficiale della nuova legge, approvata lo scorso 1 agosto. Il primo comma dell’articolo 2 della nuova legge prevede infatti che “a decorrere dal 1° settembre del primo anno scolastico successivo all’entrata in vigore della presente legge, nel primo e nel secondo ciclo di istruzione è istituito l’insegnamento trasversale dell’educazione civica”, ma perché questo avvenisse a partire dal prossimo 1 settembre 2019 era necessario che la legge fosse pubblicata in Gazzetta proprio entro il 16 agosto. Una legge infatti entra in vigore soltanto quindici giorni dopo la pubblicazione in Gazzetta e ormai sembra non si faccia più in tempo per la campanella del primo settembre.

Educazione civica a scuola, tutto rimandato all'anno prossimo?

Tutto rimandato, a quanto pare, anche se c'è una possibilità: da palazzo Chigi può partire una richiesta d'urgenza all'istituto Poligrafico dello Stato per pubblicare il testo quanto prima, calcolando la decorrenza a partire non dal 1 settembre, ossia la data di inizio dell'anno scolastico per tutte le regioni d'Italia, bensì da quella del primo giorno di scuola delle singole regioni. 

Ma lo slittamento è colpa della crisi? Forse no. Il portale TuttoScuola, che per primo ha notato la mancata pubblicazione in Gazzetta Ufficiale della nuova legge, ipotizza la possibilità che dietro lo slittamento ci sia stata una decisione dello stesso Ministero dell’Istruzione: “l’applicazione immediata avrebbe comportato notevoli problemi organizzativi, mettendo a rischio l’efficacia della legge”, dice il portale degli addetti ai lavori del mondo della scuola, secondo cui è probabile che così dal Miur abbiano voluto evitare quella che poteva risolversi in una “corsa affannosa” per arrivare in tempo alla data del 1 settembre 2019. Il posticipo darebbe tempo al Ministero di varare il decreto con le linee guida di attuazione e permettere alle scuole di organizzare l’insegnamento. 

Calendario scuola 2019-2020, l'anno dei ponti: date di inizio e fine regione per regione 

Ma c’è anche chi pensa che tutto questo sia invece dovuto a “semplice” distrazione in tempo di crisi, come ad esempio la Anp, l’associazione nazionale dei presidi. Al Messaggero presidente Antonello Giannelli ha parlato di “mancata attenzione da parte della politica ai problemi della scuola” mentre la segretaria generale della Cisl Scuola, Maddalena Gissi, intervistata da Avvenire, ha definito quanto accaduto come “l’ennesima occasione persa”, anche se lo slittamento della nuova legge potrebbe essere l’occasione per porre mano a diverse criticità già riscontrate nel provvedimento. 

Anief: “Il prossimo esecutivo affronti i nodi rimasti irrisolti"

"Sotto le ceneri del governo Conte, con le dimissioni dell'ex premier ormai che sono ormai cosa fatta, covano riforme annunciate, che nonostante siano state approvate e trasformate in legge, non vedranno davvero la luce, non saranno operative da settembre. Il potenziale ritorno dell'educazione civica e il decreto legislativo di riforma sul sostegno sono alcuni di questi nodi irrisolti”, ha dichiarato il presidente dell'Anief, Marcello Pacifico, in un intervento radiofonico a Italia Stampa, invitando i "i successori dell'ormai ex compagine di governo a ripartire da questi provvedimenti, migliorandoli però profondamente". Quanto all’immediato futuro, Pacifico ha chiesto "che il nuovo governo apporti i giusti correttivi alle novità, non applicabili dal primo settembre, in tema di educazione civica e sostegno", poiché si tratta di norme “che difficilmente troveranno applicazione dal prossimo anno perché mancano i decreti attuativi" e che “se si considera anche questa crisi di governo, molto difficilmente potranno essere applicate sia l'introduzione delle trentatré ore di educazione civica che la riforma per le ore di sostegno e le certificazioni”.

La nuova legge sull'educazione civica a scuola

La legge approvata lo scorso 1 agosto prevede “l’insegnamento trasversale dell'educazione civica, specificandone anche, per ciascun anno di corso, l’orario, che non può essere inferiore a 33 ore annue, da svolgersi nell’ambito del monte orario obbligatorio". Nelle scuole del primo e nelle scuole del primo ciclo, è previsto che l’insegnamento trasversale dell’educazione civica venga affidato in contitolarità mentre in quelle del secondo ciclo l’insegnamento è affidato ai docenti abilitati all’insegnamento delle discipline giuridiche ed economiche, ove disponibili nell’ambito dell’organico dell’autonomia. Per ciascuna classe viene poi individuato, tra i docenti a cui è affidato l’insegnamento dell’educazione civica, un docente con compiti di coordinamento. Nel programma è previsto spazio non solo per lo studio della Costituzione, ma anche – tre le altre cose – all’educazione alla cittadinanza digitale, a quella ambientale e a quella stradale. Tra le voci critiche sullo slittamento della nuova legge sull’educazione civica anche quella dall’Asaps, associazione amici della strada, che vede slittare anche per quest’anno l’inserimento dell’educazione stradale a scuola, ricordando che questa dovrebbe avere uno spazio proprio già a partire dal 1992, anno di approvazione del vigente Codice della Strada, come previsto dall’articolo 230.  

In Evidenza

Potrebbe interessarti

L’educazione civica rimandata a settembre 2020? Corsa contro il tempo per evitare il rinvio

Today è in caricamento