29 agosto 2019 - 17:46

Sostegno, pubblicato il decreto
Ma resta il nodo insegnanti

L’Anief: «Senza un corpo docente sicuro e stabile ogni novità introdotta è destinata a incidere davvero poco»

di Valentina Santarpia

Sostegno, pubblicato il decreto Ma resta il nodo insegnanti
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È stato pubblicato in Gazzetta ufficiale il decreto legislativo sull’inclusione scolastica, che dovrebbe correggere una serie di norme contestate sull’assegnazione delle ore di sostegno agli studenti disabili. La principale novità riguarda il Piano didattico individualizzato, che nelle intenzioni del legislatore dovrebbe guardare con maggiore attenzione alle caratteristiche del singolo studente. L’obiettivo generale è quello di coinvolgere tutti i protagonisti della disabilità, dallo studente alla famiglia alle Asl al personale scolastico, nella gestione dell’apprendimento.

Le ore che non ci sono

Purtroppo sulla questione sostegno resta un nodo cruciale: quello delle ore assegnate ai disabili, cronicamente insufficienti a garantire una corretta assistenza. «Appena si tornerà in classe, purtroppo moltissimi genitori e insegnanti scopriranno che le ore assegnate agli alunni disabili sono meno rispetto a quelle indicate nel Pei- rileva Marcello Pacifico, dell’Anief- Per questo, il nostro sindacato - continua - si opporrà presso gli Usr e chiederà al Tar il commissariamento di quelli che non hanno fatto rispettare i diritti degli allievi più bisognosi di attenzione». La questione è sempre la stessa: le ore previste e necessarie non vengono sempre assegnate per mancanza di insegnanti di sostegno. Che nella gran parte dei casi (si parla di una cifra che oscilla tra i 55 mila ei 60 mila) fanno parte dell’organico di fatto e non di diritto, cioè non sono fissi e assegnati alle scuole, ma variano in base al numero di studenti che presentano certificazione e richiedono assistenza. Si fa un gran parlare del decreto inclusione, ma - spiega Pacifico - non si ricorda che senza un corpo docente sicuro e stabile ogni novità introdotta è destinata a incidere davvero poco. Il fabbisogno stimato con l’organico di ogni regione non corrisponde alle esigenze effettive. Con conseguenze negative sul fronte delle ore di sostegno settimanali concesse agli alunni».

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