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Giovedì, 28 Marzo 2024
Scuola

"Mancano 120mila docenti": la scuola inizia allo sbando

Il segretario confederale della Cisal e il presidente Anief hanno scritto al neo ministro dell'Istruzione Fioramonti per lanciare un grido d'allarme: "Cattedre scoperte, istituti fatiscenti e stipendi sotto la media"

Per alcuni è già iniziato, per altri inizierà lunedì 16 settembre: l'anno scolastico 2019/2020 è ai nastri di partenza, quasi in concomitanza con l'inizio del nuovo governo. Proprio l'esecutivo di recente formazione, con Lorenzo Fioramonti ministro dell'Istruzione, dovrà fare i conti con un problema tutt'altro che semplice, che riguarda proprio gli istituti scolastici: la carenza di docenti.

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Massimo Blasi, segretario confederale della Cisal con delega alla Scuola, e Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, Associazione sindacale nazionale insegnanti e formatori, hanno voluto lanciare l'allarme proprio in concomitanza con l'inizio dell'anno scolastico, scrivendo una nota indirizzata la nuovo ministro: "Centoventimila cattedre scoperte. Solo venticinquemila quelle riempite su un contingente di cinquantatremila. Interi settori, soprattutto nelle regioni del Centro-Nord, completa-mente sguarniti. Millecinquecento presidenze vacanti. Stipendi sotto la media europea. Istituti fatiscenti. Ecco come si presenterà lunedì mattina il 'mondo scuola' al suono della prima campanella dell'anno".

Allarme scuola: “Scoperte 120mila cattedre”

"Un universo completamente allo sbando - scrivono in una nota Blasi e Pacifico - orfano del decreto legge 'Salva Precari' approvato lo scorso 6 agosto dal passato governo ma mai pubblicato in Gazzetta Ufficiale". 

Un decreto, seppur non risolutivo totalmente, che però, spiegano, "prevedeva l'avvio di un Pas (percorso abilitante speciale) aperto a docenti con tre annualità di servizio svolti negli ultimi otto anni nella scuola secondaria, sia nelle scuole statali sia in quelle paritarie, e un concorso a cattedra straordinario a favore di docenti con tre annualità di servizio svolti negli ultimi otto anni di cui almeno uno nella classe di con-corso specifica".

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"Il provvedimento - continuano Balsi e Pacifico- prevedeva anche il salvataggio di circa seimila insegnanti ex-Gae con diploma magistrale la cui immissione in ruolo con riserva era stata annullata dal Consiglio di Stato. Per loro il contratto si sarebbe dovuto trasformare a tempo determinato. Tutto personale - sottolineano - destinato ad essere licenziato qualora il blocco all'emanazione del decreto dovesse perdurare".

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"Una situazione allarmante -prosegue la nota- destinata ad aggravarsi il prossimo anno in funzione dei nuovi pensionamenti in 'Quota 100', su cui la Cisal invita il nuovo ministro dell'Istruzione Fioramonti, e la nuova maggioranza di governo, a riflettere indicando la strada in sei punti fondamentali". "Si tratta dell'adeguamento degli organici di fatto a quelli di diritto e organici differenziati per territorio; il reclutamento dalle attuali graduatorie (Gae, di merito, regionali e d'istituto); la stabilizzazione dei precari docenti, Ata, educatori ed assistenti alla comunicazione, lsu; la conferma dei ruoli degli insegnanti assunti con riserva dopo il superamento dell'anno di prova", rimarca. E ancora: "La parità di trattamento tra personale precario e di ruolo con rivisitazione della ricostruzione di carriera e l'utilizzo delle risorse risparmiate nella scuola per rinnovare i contratti, immediatamente con aumenti medi di 200 euro mensili e la mobilità ordinaria annuale insieme a corsi abili tanti ordinari", conclude la nota sindacale.

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