SCUOLA: Cercasi precario da graduatorie d’istituto

Nella scuola primaria mancano ancora una volta le maestre al Nord: 2 mila tra posti comuni e sostegno soltanto tra Torino e Milano, mentre alcune continuano a essere licenziate o cancellate dalle ex graduatorie permanenti dopo il clamoroso cambio di orientamento della giustizia amministrativa. Pacifico (Anief): “Serve prorogare subito la norma del decreto Dignità sulla continuità didattica almeno per tutto il ciclo di studi per non lasciare i bambini soli, riaprire annualmente le Graduatorie a esaurimento provvedendo alle nomine entro luglio e reclutare da graduatorie di istituto provinciali aperte periodicamente”

 

 

La storia

Nel 2014 un decreto del presidente della Repubblica dichiara abilitante il diploma magistrale conseguito prima dell’attivazione dei corsi di laurea in Scienze della Formazione primaria, ai fini delle supplenze dalla seconda fascia delle graduatorie di istituto. A quel punto in cinquantamila ricorrono per inserirsi nelle ex graduatorie permanenti, chiuse dal 2012. Il Consiglio di Stato li ammette tutte con riserva e in 2 mila con otto sentenze passate in giudicato entrano nei ruoli definitivamente. Sempre il Consiglio di Stato continua ad ammettere nelle Gae le laureate in SFP che risultavano iscritte entro il 2011/2012.

Poi arrivano due sentenze della Plenaria che cambiamo orientamento del Consiglio di Stato perché ritengono che si sarebbe dovuto ricorrere fin dalla prima esclusione operata a partire dal 2002, il giudicato si sarebbe formato soltanto per le parti attoree, il titolo non è abilitante per inserirsi nelle Gae.

A quel punto, diverse sentenze del Tar rigettano i ricorsi ancora pendenti dei diplomati magistrale.

Interviene il legislatore, la scorsa estate (decreto Dignità), e prevede: da una parte un concorso straordinario per poter reclutare le 7 mila maestre passibili di licenziamento, perché entrate di ruolo con riserva nonostante abbiano superato l’anno di prova ma con almeno da due anni di insegnamento, lasciando le altre fuori; dall’altra la proroga dei contratti in essere al 30 giugno 2019, in ragione della continuità didattica.

Il mese scorso ancora molte graduatorie di merito del concorso straordinario non erano pronte per poter assegnare le immissioni in ruolo, mentre altre graduatorie di merito del concorso ordinario in altre regioni continuano a essere sature di vincitori e idonei cui è stata prorogata la vigenza ancora per un anno.

Nel frattempo, giorno dopo giorno, si susseguono le pronunce negative del tribunale amministrativo e i licenziamenti o i depennamenti dalle Gae.

Il risultato? Ad anno scolastico già iniziato mancano le maestre, anche su sostegno, nelle classi con i dirigenti scolastici costretti a ricorrere sempre più a chiamate fuori graduatoria dalle Messe a disposizioni di chi non vuole lo Stato reclutare. Mancano 2 mila maestre su posto comune o di sostegno soltanto nelle province di Milano e Torino.

 

La proposta di Anief

In attesa dell’espletamento delle attuali procedure del concorso straordinario o di un eventuale riservato bis, bisogna prorogare i contratti assegnati l’anno scorso al 30 giugno e riflettere seriamente se non convenga confermare nei ruoli chi ha superato l’anno di prova senza perdere tempo in finzioni giuridiche. Gli stessi concorsi straordinari a cosa servono se alla fine non possono essere utilizzati per le supplenze? Bisogna riaprire le GaE ed estendere il doppio canale di reclutamento a graduatorie di istituto provinciali. Soltanto così si garantisce la continuità didattica e si evita ai dirigenti scolastici di chiamare fuori graduatoria i supplenti, dalle Messe a disposizione, con mesi di ritardo dall’inizio delle lezioni.

 

La notizia

Anche quest’anno, le supplenze sembrano partire sotto una cattiva stella nella scuola primaria, soprattutto nelle grandi province del Nord Italia, dopo la metà delle immissioni in ruolo andata deserta nonostante migliaia di maestre attendano una chiamata col diploma magistrale o la laurea in SFP. Dalle reti territoriali Anief giungono notizie davvero poco rassicuranti: a Milano ben 500 posti comuni scoperti della scuola primaria non sono più assegnabili da GaE; non va meglio a Torino, dove tra sostegno e posto normale, sempre alla primaria, ci sono ancora da assegnare la bellezza di oltre 1.500 cattedre vacanti.

 

Le grandi città del nord

 

Le grandi province del nord non riescono più a reggere l’urto delle supplenze nella scuola. A Milano, ad esempio, l’Ufficio scolastico territoriale ha ben presto alzato bandiera bianca, delegando l’assegnazione di tantissime cattedre alle singole scuole dove risultano i posti vacanti e disponibili. Nel capoluogo meneghino, infatti, più di 500 posti comuni scoperti della scuola primaria non sono più assegnabili da GaE, perché la graduatoria risulta ormai priva di candidati. Si passerà, a breve, alle graduatorie d’istituto, che però a loro volta si potrebbero presto svuotare.

Non va meglio a Torino, dove sono concentrati più della metà dei posti dell’intera regione Piemonte: anche qui alla primaria la Graduatoria ad esaurimento risulta vuota. Per i posti comuni, risultano ancora da assegnare 369 cattedre, più circa 500 ore in spezzoni di varia entità (equivalenti a oltre 20 cattedre ulteriori). Per il sostegno la situazione è disperata, con 1.159 posti ancora da assegnare, più 780 ore in spezzoni di varia entità (equivalenti a oltre 32 cattedre in più). Il totale delle cattedre da conferire a supplenza, quindi, è 1.528, più ulteriori 52 posti potenziali derivanti dalla somma degli spezzoni orari. Da lunedì 16 al 25 settembre, sempre a Torino, sono previste le nomine da seconda fascia d’Istituto incrociate.

 

Il sistema delle supplenze

Il progressivo svuotamento delle GaE sta costringendo i dirigenti scolastici a “mettersi in proprio” per la ricerca dei supplenti. Ma anche in questo caso, la graduatorie d’Istituto si esauriscono ben presto e i presidi non hanno scelta: sono a quel punto costretti ad “utilizzare, previe le opportune intese con i competenti dirigenti scolastici e interpellando il sistema informativo, quelle degli istituti viciniori a livello dell’intera provincia”, spiega Orizzonte Scuola. Se anche queste graduatorie si “spogliano” di tutti gli aspiranti, ai dirigenti scolastici non resta che ricorrere alle Mad, le “messe a disposizione”, ovvero “docenti anche non inclusi nelle graduatorie di circolo e di istituto delle scuole della provincia” che hanno presentato una semplice domanda al capo d’Istituto, anche via e-mail.

 

Il parere del presidente

Secondo Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, “è giunta l’ora di correre ai ripari, cambiando le norme organizzative del sistema di supplenze e di immissioni in ruolo. Perché, così come sono organizzate oggi, le graduatorie d’istituto rischiano di diventare delle meteore: con il limite delle venti scuole esprimibili, anche meno nel caso dei maestri del primo ciclo, è infatti molto frequente riscontrare delle situazioni in cui vi sono scuole dove abbondano le richieste di supplenza e altre nelle quali, invece, le domande giungono col contagocce. Così nel primo caso c’è un eccesso di candidature, mentre nel secondo non si trova nessuno. Questo sistema di reclutamento è ormai fuori controllo e non garantisce più la copertura delle cattedre. Se non si vuole arrivare al default del modello organizzativo in vigore, occorre agire da subito cambiando le regole. Bisogna urgentemente riaprire tutte le GaE, accogliendovi tutti gli abilitati all’insegnamento, inclusi i diplomati magistrale, e comunque procedere anche con immissioni in ruolo da seconda fascia di graduatorie d’istituto, trasformate in liste provinciali per fare incontrare domanda e offerta”.