(ANSA) - PALERMO, 19 SET - Sempre più contratti a tempo
determinato che vengono rinnovati, sempre più contratti atipici,
che non hanno colmato le lacune del mercato del lavoro,
intrappolando il più delle volte i lavoratori a livelli bassi di
protezione sociale, quando ci sono. Sono i giovani i più colpiti
dalle varie forme di lavoro precario con contratti di
apprendistato o addirittura da stage non retribuiti.
Stop al lavoro precario in Italia e in Europa e maggiore
stabilità e protezione sociale. E' il messaggio che viene
lanciato dalla Conferenza in corso a Palermo, promossa dalla
Cesi, Confederazione europea dei sindacati indipendenti,
cominciata nel pomeriggio con la presentazione di un sondaggio
sul tema somministrato dalla stessa Cesi alle organizzazioni
aderenti e che intende fare il punto sul lavoro precario negli
ambiti nazionali (cause alla radice, tendenze, molteplicità di
fattori, lacune nel sistema), ma anche evidenziare
l'interconnessione tra lavoro precario e assenza di diritti
sociali. Si discute con l'obiettivo di proporre rimedi efficaci
per garantire condizioni di lavoro eque e l'accesso ai diritti
sociali. L'attenzione è concentrata sulla legislazione
dell'Unione Europea applicabile e sulla sua attuazione e
interpretazione.
Alla Conferenza sono presenti, oltre al presidente del Cesi
Romain Wolff, il vicepresidente Accademia Cesi e presidente
Anief Marcello Pacifico, rappresentanti sindacali, politici,
esperti, legali, giovani lavoratori provenienti da tutta Europa.
L'evento è moderato da Pierre Baussand, direttore dell'ufficio
di Bruxelles di Eurofound.