Finanza

Scuola, decreto salva precari: ancora distanti le posizioni di Ministero e sindacati

Anief: bisogna riformare le graduatorie d’Istituto, garantendo il reclutamento attraverso il loro scorrimento
Pubblicato il 26/09/2019
Ultima modifica il 26/09/2019 alle ore 18:10
Teleborsa
Sulle soluzioni da adottare per assumere i tanti docenti precari della scuola pubblica italiana non c’è ancora chiarezza d’intenti.

Secondo il sindacato della scuola, Anief, bisogna riformare le graduatorie d’Istituto, garantendo il reclutamento attraverso il loro scorrimento. Occorre anche assumere tutti i docenti risultati vincitori e idonei inseriti nelle graduatorie di merito (a iniziare da quelle esaurite), a seguito dei vari concorsi svolti, anche assumendoli in altre regioni dove sono presenti i posti vacanti. Vi sono poi - continua la sigla sindacale guidata da Marcello Pacifico - da salvaguardare e confermare nei ruoli coloro che sono stati immessi in ruolo con riserva e hanno pure superato l’anno di prova. Ci sono anche da stabilizzare 40 mila precari del personale Ata e i 600 amministrativi facente funzione DSAG non considerati nella selezione in corso, oltre che inserire negli organici i maestri delle classi Primavera, gli assistenti alla comunicazione, educatori e lsu. Infine, serve approvare un decreto che tuteli gli alunni con disabilità certificata, attraverso la conversione in organico di diritto degli oltre 60 mila posti utilizzati con l’assurdo sistema delle deroghe che li trasforma in supplenze fino al 30 giugno. 

"Questo modo di procedere – spiega Pacifico, presidente nazionale Anief – ha prodotto un accumulo di posti vacanti e di precari inutilizzati. La situazione è palesemente d’emergenza, tanto da finire sotto la lente della Commissione Europea, che lo scorso mese di luglio ha prodotto una lettera di costituzione di messa in mora verso il nostro Paese, per abuso di precariato, rispetto alla quale l’Italia avrebbe dovuto rispondere entro oggi, 26 settembre. E se il nostro Paese non sarà convincente scatterà l’ennesima multa che andrà ad incrementare gli oltre 300 milioni di euro già pagati all'UE nell'ultimo periodo”. 

"Non c’è tempo da perdere – continua il sindacalista – e non ci possiamo più permettere di dare risposte estemporanee a un problema crescente e sempre più complesso, che sta ponendo sempre più problemi al regolare svolgimento dell’anno scolastico. Da sistemare, inoltre, c’è assolutamente la pratica del mancato rispetto dei diritti dei precari, ad iniziare dai mancati scatti stipendiali e dei docenti e Ata neo-assunti, ancora vessati in fase di ricostruzione di carriera e nelle procedure di mobilità. Sono tutte richieste che - conclude il presidente Anief – abbiamo presentato qualche giorno fa, in occasione dell’incontro tenuto al Miur con il ministro dell’Istruzione, attraverso una formale proposta contenuta nel decreto #salvascuola di 25 punti".
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