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Obesity Day. Società scientifiche firmano la carta dei diritti e doveri della persona con obesità


Responsabilità, diritti e doveri, educazione, dialogo medico-paziente, gestione, prevenzione, ricerca, associazionismo responsabile,giovani e lotta allo stigma i 10 principi fondamentali della carta siglata da 15 società scientifiche. Adi: “Servono interventi urgenti per trasformare i principi generali in diritti concreti e indicare le strade da seguire per tutelare la persona con obesità”.

08 OTT - “L’obesità è una malattia potenzialmente mortale, riduce l’aspettativa di vita di 10 anni, ha gravi implicazioni cliniche ed economiche, è causa di disagio sociale spesso tra bambini e gli adolescenti e favorisce episodi di bullismo. Eppure, l’Italia e l’Europa, sino ad oggi, hanno guardato altrove! Per questo si richiede un impegno sinergico da parte delle Istituzioni, delle Società Scientifiche, delle Associazioni di Pazienti e dei Media che tuteli la persona con obesità e ne riconosca i diritti di paziente affetto da patologia.”
 
Con questo appello l’Adi, Associazione Italiana di Dietetica e nutrizione clinica, la sua Fondazione e l’Italian Obesity Network, Io-Net hanno sottoscritto oggi alla Camera dei Deputati la “Carta dei diritti e dei doveri della persona con obesità”, insieme ad altri 12 firmatari tra società scientifiche, associazioni di pazienti e cittadini, fondazioni e Csr attive nella lotta all’obesità in Italia: Intergruppo parlamentare “Obesità e Diabete”- Anci; Amici Obesi; CittadinanzAttiva; Csr Obesità; Siedp; Simg; Sicob; Sie; Ibdo Foundation; Forisie e Open Italia; Sio; Iwa.
 
La Carta firmata in occasione della presentazione della 19ma edizione dell’Obesity Day, la campagna di sensibilizzazione e prevenzione dell’obesità, promossa tutti gli anni il 10 ottobre dall’Adi, per tramite della sua Fondazione, vuole essere uno strumento di advocacy, sensibilizzazione e dialogo con le istituzioni per: "riconoscere l’obesità come malattia cronica caratterizzata da elevati costi economici e sociali; definire i ruoli degli specialisti che si occupano di tale patologia; assicurare alla persona il pieno accesso alle cure e ai trattamenti dietetico- alimentari, farmacologici e chirurgici e definire le prestazioni di cura e le modalità per il rimborso delle stesse; promuovere programmi per la prevenzione dell'obesità infantile e per la lotta alla sedentarietà; implementare un Piano Nazionale sull'obesità condiviso con tutte le Regioni per sviluppare interventi basati sull'unitarietà di approccio e una migliore organizzazione dei servizi; tutelare la persona in tutti gli ambiti sociali, culturali e lavorativi, da fenomeni di bullismo e combattere lo stigma del peso".
 
“Se vogliamo porre fine allo stigma dell'obesità - ha dichiarato Antonio Caretto, presidente della Fondazione Adi – È importante adeguare il nostro linguaggio e i nostri comportamenti aumentando la consapevolezza e migliorando la nostra conoscenza dell’impatto che la patologia ha sulla salute e tutelando i diritti della persona con obesità.”
 
Il documento prende, infatti, spunto dalla Dichiarazione universale dei diritti umani; dalla Costituzione Italiana; dalla Carta Europea dei Diritti del Malato; dallo Studio Action-Io; dalla roadmap elaborata da Open Italia e dalle raccomandazioni della World Obesity Federation per la lotta allo stigma e alla discriminazione della persona con obesità.
 
“La Carta, richiamandosi ai diritti della persona, si appella implicitamente al principio di uniformità delle azioni in essa contenuta affinché vengano applicate e rispettate su tutto il territorio nazionale – ha sottolineato Giuseppe Fatati, Presidente Io-Net – Inoltre candida le associazioni e le società scientifiche a un ruolo di controllore di queste azioni, attraverso una attività di advocacy, perché i diritti delle persone con obesità sono gli stessi dei diritti umani e sociali delle persone senza obesità”.
 
“Per affrontare la malattia è necessario investire sulla formazione, sull’ampliamento e sul coordinamento delle organizzazioni sanitarie del Paese affinché vengano offerti ai pazienti cure e trattamenti appropriati e omogenei su tutto il territorio - aggiunge Giuseppe Malfi, presidente Adi - Non tutte le strutture sanitarie sono ancora dotate di centri di dietetica e nutrizione clinica, mentre tra quelle esistenti sono rari i casi di reale interdisciplinarità degli ambiti medici. Solo riconoscendo l’obesità come malattia possiamo rendere omogenea l’assistenza sanitaria e abbattere le barriere dei sensi di colpa, dei pregiudizi socio-culturali”.
 
Il 10 ottobre, in occasione della consueta “Giornata per il Paziente”, i 130 centri di dietetica Adi distribuiti in tutta Italia e oltre 500 specialisti sono a disposizione per colloqui gratuiti di informazione, consulenze nutrizionali e valutazioni del grado di sovrappeso; 20 gli eventi pubblici di sensibilizzazione in programma nelle piazze, nelle scuole e nei centri di aggregazione delle principali città italiane. A patrocinare l’edizione 2019 dell’“Obesity Day – Peso e Benessere” anche l’Intergruppo Parlamentare Obesità e Diabete e Open –Italia, che erano presenti oggi al momento della firma.
 
“L’Intergruppo Parlamentare nasce proprio per coinvolgere il Parlamento, il Governo e tutte le Istituzioni, anche a livello locale, sulla questione che merita attenzione massima da parte dei decisori politici - ha dichiarato Roberto Pella (FI) - Come vuol significare la frase scelta per quest’anno dalla Campagna, ‘Peso e Benessere’, si tratta non solo di affrontare un rilevantissimo problema di spesa pubblica sanitaria, bensì di promuovere, a partire dalle nostre città, luoghi di vita e di lavoro più salutari, in grado di prevenire l’insorgere della malattia.”
 
“Le nostre città sono ambienti sempre più obesogeni, ove inattività fisica, cattiva alimentazione, stress e condizioni socio-economiche più disagiate sono i fattori più determinanti su cui intervenire con urgenza per invertire una tendenza che rischia di diventare irreversibile - ha aggiunto Andrea Lenzi, Coordinatore di Open Italia - Anche per questo l’obesità è una malattia che deve essere affrontata in maniera sinergica e non a silos. Obiettivo di Open è quello di creare queste sinergie tra mondo politico, clinico, sociale ed economico per prevenire l’obesità è assicurare alle persone con Obesità le migliori cure possibili.”
 
Contemporaneamente alla Carta è stata presentata, inoltre, la Campagna Io vorrei che…, un’iniziativa congiunta Io-Net, Open Italy (Obesity Policy Engagement Network) e Changing Obesity, il cui obiettivo è quello di coinvolgere e sensibilizzare le Istituzioni, gli stakeholders e le persone con Obesità sull’urgenza e la necessità di misure atte a ridurre l’impatto dell’Obesità nel nostro Paese.
 

08 ottobre 2019
© Riproduzione riservata

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