Greenstyle Benessere Salute Obesità: aspettativa di vita ridotta di 10 anni

Obesità: aspettativa di vita ridotta di 10 anni

Giornata nazionale ADI contro l'obesità, firmata una Carta dei diritti e dei doveri: perché è importante contrastare il sempre più diffuso aumento di peso.

Obesità: aspettativa di vita ridotta di 10 anni

L’obesità è una condizione che rischia di minacciare seriamente la salute degli esseri umani. Un tema al centro della “Giornata nazionale di sensibilizzazione per la prevenzione dell’obesità e del sovrappeso”, promossa dall’ADI (Associazione italiana di Dietetica e Nutrizione Clinica) del 10 ottobre, un giorno prima del World Obesity Day in programma venerdì 11 ottobre 2019.

I risvolti non sono quindi prettamente estetici, l’obesità può incidere severamente sulla qualità e sull’aspettativa di vita dei soggetti in forte sovrappeso. Secondo stime internazionali ogni anno il 13% delle morti è connesso a vario titolo a questa condizione. In Italia circa il 10% è obeso, oltre 5 milioni di individui, mentre sono leggermente in eccesso di peso o sovrappeso rispettivamente 23 e 18 milioni di maggiorenni.

Per cercare di tracciare una rotta efficace per contrastare quella che l’OMS ha definito “l’epidemia del XX secolo”, ADI e altri 12 firmatari (Intergruppo parlamentare “Obesità e Diabete” – ANCI, Amici Obesi, CittadinanzAttiva, CSR Obesità, SIEDP, SIMG, SICOB, SIE, IBDO Foundation, FO.RI.SIE e OPEN Italia, SIO, IWA) hanno sottoscritto la “Carta dei diritti e dei doveri della persona con obesità“, firmata martedì 8 ottobre presso la Camera dei Deputati.

Questo il messaggio inviato dai firmatari della Carta dei diritti e dei doveri della persona con obesità, nel quale ribadiscono il rischio che tale condizione rappresenta in merito all’aspettativa di vita dei singoli:

L’obesità è una malattia potenzialmente mortale, riduce l’aspettativa di vita di 10 anni, ha gravi implicazioni cliniche ed economiche, è causa di disagio sociale spesso tra bambini e gli adolescenti e favorisce episodi di bullismo. Eppure, l’Italia e l’Europa, sino ad oggi, hanno guardato altrove! Per questo si richiede un impegno sinergico da parte delle Istituzioni, delle Società Scientifiche, delle Associazioni di Pazienti e dei Media che tuteli la persona con obesità e ne riconosca i diritti di paziente affetto da patologia.

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