In data venerdì 25 ottobre 2019 andrà in scena uno sciopero generale e tra le categorie interessate ci sarà anche il personale scolastico. Su tutto il territorio nazionale assisteremo ad una protesta di docenti e ATA, che incroceranno le braccia affinché venga abolito il precariato in tutto il comparto della Scuola; inoltre, si sciopererà per avere un aumento delle retribuzioni. A proclamare questo sciopero è stato il sindacato CUB, a cui si aggiungono anche SGB, SI-COBAS e USI-CIT.

Per l’intera giornata, dunque, sarebbero a rischio le lezioni in aula.

Possibile che in molti casi si debba restare in classe con dei supplenti e qualora si decidesse di non presentarsi a scuola, bisognerà presentare la giustificazione il giorno seguente, come spesso accade in questi casi. Nel corso delle prossime settimane si attendono poi altre proteste nel comparto della scuola.

Altri scioperi a scuola in programma a novembre

In data martedì 12 novembre toccherà ad ANIEF. Il sindacato ha annunciato una protesta a supporto di tutte quelle categorie di lavoratori dimenticate dal decreto “Salva precari”, su tutti i diplomati magistrali. Per l’occasione si preannuncia una mobilitazione a livello nazionale e il tam-tam mediatico è già cominciato affinché partecipino più persone possibili.

Tra i motivi che spingono all’ennesimo sciopero ci sono le recenti dichiarazioni rilasciate dal ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, circa il mancato finanziamento dei 3 mld richiesti dal Miur per la prossima Legge di Bilancio. Una volta archiviata questa agitazione, toccherà ad altri lavoratori incrociare le braccia.

Il personale ATA sarà interessato da un’altra protesta in data mercoledì 27 novembre annunciata da parte di FederAta. Tante le richieste della categoria: dall’immissione in ruolo di tutti gli assistenti amministrativi del DSGA, mantenendo la priorità su coloro che hanno vinto il concorso ordinario, alla richiesta di passaggio in Area C da parte degli assistenti amministrativi e tecnici, con conseguente svuotamento dell’Area B.

FederAta ha indicato altri punti su cui si basa l’agitazione sindacale, tra cui la rivendicazione di un salario dei DSGA equiparato a quello dei segretari comunali. Sarà, dunque, un’altra giornata critica tra i banchi di scuola e non si preannuncia certo l’ultima di questo autunno.

Sciopero generale CUB il 25 ottobre

Lo sciopero generale proclamato dal sindacato CUB per il 25 ottobre coinvolgerà una cerchia maggiore di lavoratori e non soltanto coloro che sono impegnati nel comparto della scuola. La protesta verterà su occupazione, salario e diritti. Viene rivendicato un aumento salariale, ma anche delle pensioni, per le quali si richiede un accesso a 60 anni di età o con 35 anni di contribuzione.

Si richiede, inoltre, una maggior equità contributiva con riduzione delle aliquote fiscali ed una riduzione dell’orario di lavoro. Offrendo lavoro per tutti, si rafforzerebbe la lotta al precariato. Tra gli altri punti spicca la cancellazione del Jobs Act. CUB lotta, oltre che per le diseguaglianze salariali, nonché per quelle di tipo sociale ed economiche.

La protesta servirà per chiedere la cancellazione dei decreti “Salvini 1 & bis” per quanto concerne libertà di sciopero e manifestazione, ma anche per chiedere la garanzie dei diritti a salute, istruzione, casa e lavoro più sicuro. Tanti i punti riportati nel manifesto di CUB, che ha un occhio di riguardo anche nei confronti di ambiente e territorio, chiedendo l’attuazione di un piano in difesa e risanamento degli stessi.

Per quanto riguarda la questione immigrati, invece, viene richiesto il blocco dei respingimenti e la chiusura dei CPR. Lo sciopero generale sarà contro il nuovo Governo “giallo-rosso”, che stando a quanto riporta il sindacato, potrebbe non portare vantaggi ai lavoratori, ricordando appunto quanto accaduto con i Governi precedenti, facendo riferimento specifico al PD.