Scuola

"Cercasi prof di Elettrotecnica". E il preside si rivolge a Facebook

Il dirigente scolastico del Nautico di Camogli non è riuscito a trovare un candidato per un ruolo di un anno: "Il luogo è un incanto, l'istituto a duecento metri dalla stazione". Ma non si presenta nessuno

2 minuti di lettura
ROMA - Alla fine il dirigente scolastico, quel posto di supplenza per le ore di Elettrotecnica, l'ha cercato su Facebook. Così: "Serve un insegnante di Elettrotecnica per cattedra al 31 agosto al Nautico di Camogli", ha scritto su un post. Si è qualificato, naturalmente: "Sono il dirigente scolastico della scuola". E ha specificato: "Eventuali interessati mi contattino rapidamente. Se conoscete persone interessabili, coinvolgetele. Grazie. [Chiedo scusa, è al 31 maggio, probabile 12 giugno]". L'ultima nozione era sulla data finale del contratto annuale.

Niente, l'anno scolastico post-Busssetti (ministro dell'Istruzione) coincide con la peggiore crisi di supplenze mai registrata. In particolare, al Nord e sulle materie scientifiche. I dirigenti scolastici, comunque spogliati dei poteri di scelta diretti (concessi dalla Legge 107 e poi revocati), devono arrangiarsi. Paolo Fasce, 52 anni, un prezioso curriculum da insegnante, dallo scorso primo settembre è il preside del famoso San Giorgio di Camogli, 1.400 studenti, 140 professori. Bene, un mese dopo l'avvio delle lezioni, e certificato quel "buco" nelle ore di Elettrotecnica, si è deciso all'appello in rete. Sul suo profilo personale e su alcune bacheche di riferimento.
E' lo stesso dirigente a raccontare: "Sono alla ricerca di un insegnante per la sede di un istituto che si trova in un posto incantato della Liguria, a duecento metri dalla stazione ferroviaria, a mezz'ora da Genova. La supplenza non è breve: andrà avanti fino al termine delle lezioni, il 12 giugno, eppure nessuno si è è presentato. Ho cercato nelle graduatorie di istituto, nelle graduatorie degli istituti vicini al mio, naturalmente ho cercato tra gli aspiranti Mad, coloro che, neolaureati, si mettono a disposizione inviando il curriculum alle singole scuole. Ho chiesto, poi, agli insegnanti della mia scuola di verificare se, tra le proprie conoscenze, ci fossero persone che potessero essere coinvolte".

Il preside Fasce, diventato dirigente scolastico con l'ultimo concorso - terzo nella graduatoria dei candidati in Liguria -, ha cercato docenti adatti anche al di fuori dell'ambito scolastico: "Ho contattato professori dell'Università di Genova, docenti di Elettrotecnica ed Elettronica, dirigenti di dipartimento. Alcune organizzazioni sindacali si sono offerte di mettere comunicati sui loro canali". Niente, il buco nell'orario è rimasto tale. "Ho deciso di provare la strada dei social, allora. Ho sparato messaggi sui gruppi Facebook e sono entrato in quelli del Comune di Camogli e dei municipi limitrofi". Si è rivolto, disperato, all'ufficio di collocamento provinciale: i risultati non sono arrivati. Sfiancato, il dirigente Fasce ha scritto ancora sul social: "A questo punto, visto che sono ingegnere elettronico, andrò io in cattedra".
Il dirigente scolastico Paolo Fasce 
GIà. C'è chi si era detto disponibile, "ma non ho l'abilitazione". In verità, molti supplenti da tempo entrano in classe "senza abilitazione". Si sono offerti periti tecnici, ma il dirigente Fasce richiede almeno "una laurea in Fisica, se non proprio in Ingegneria elettrotecnica, elettronica, elettrica". No, per ora nulla.

Lo scorso aprile, sempre su Facebook, sempre in Liguria, era comparso questo annuncio: "Si cerca con urgenza personale docente per supplenze nella scuola primaria e dell'infanzia, anche prima esperienza". Anche prima esperienza. "Requisito necessario: diploma Istituto magistrale conseguito entro l'anno 2002 o laurea in Scienze della formazione primaria. Telefonare segreteria". Era l'Istituto comprensivo Biancheri, Ventimiglia.

Marcello Pacifico, presidente nazionale del sindacato Anief, dice: "Siamo all'assurdo, in Italia abbiamo il record di posti liberi, più di duecentomila, e quello di precari, quasi mezzo milione, ma non si riesce a garantire la copertura delle cattedre. Se siamo giunti al punto che un dirigente deve lasciare messaggi sui social per reperire i docenti significa che il sistema di gestione dei precari è finito fuori controllo. È chiaro che, trattandosi di un servizio pubblico e di istituzioni statali, siamo finiti molto al di là di quello che la legge consente. Gli effetti inevitabilmente si ripercuotono sulla continuità didattica e sulla qualità dell'offerta formativa".
I commenti dei lettori