Finanza

Scuola: pochi collaboratori scolastici e scarsa vigilanza

Secondo Marcello Pacifico, presidente Anief, “arrivare a programmare i doppi turni per andare in bagno è l’emblema di quando sia caduta in basso l’organizzazione delle nostre scuole"
Pubblicato il 29/10/2019
Ultima modifica il 29/10/2019 alle ore 18:08
Teleborsa
La mancanza di personale scolastico arriva a incidere sui bisogni fisiologici degli alunni: dopo la drammatica morte del bambino di cinque anni a Milano, precipitato nella tromba delle scale dell’istituto, tra il personale di molte scuole sono subentrati sentimenti di angoscia nel tentativo di prevenire possibili incidenti a seguito della scarsa disponibilità di personale. 

Nell'Istituto Comprensivo "Calcedonia" di Salerno, “dopo i gravi fatti di Milano”, la preside ha deciso di agire “nell'interesse primario della sicurezza degli allievi ”adottando la turnazione" per recarsi ai servizi igienici in modo da assicurare sempre la loro vigilanza: è anche “una tutela per gli insegnanti”, ha detto la dirigente, cercando di far comprendere il senso della circolare imposta a docenti e personale ausiliario. Perché, ha detto, “se i bidelli non sono in guardiola o nei corridoi gli allievi di tutte le scuole non possono usufruire dei bagni individualmente”. 

Secondo Marcello Pacifico, presidente Anief, “arrivare a programmare i doppi turni per andare in bagno è l’emblema di quando sia caduta in basso l’organizzazione delle nostre scuole: l’incidente accaduto a Milano qualche giorno fa nella scuola ‘Pirelli’ di Milano ha messo in evidenza le falle di un sistema, quello degli organici del personale scolastico, che negli ultimi anni è stato sistematicamente utilizzato da chi governava la scuola come una sorta di bancomat da cui prelevare soldi e far quadrare i conti a fine anno. E adesso ne paghiamo le conseguenze, con la didattica meno incisiva, perché sono sparite le compresenze e si è ridotto il tempo scuola, il personale Ata che non riesce ad ottemperare alla mole crescente di impegni moltiplicati con l’autonomia scolastica e il progettificio esploso con la Buona Scuola del 2005, i collaboratori scolastici ridotti a poche unità ad istituto ponendo seri rischi sul fronte della sicurezza”.
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