29 ottobre 2019 - 12:47

Firmato il nuovo decreto salva-precari: sì ai prof delle paritarie, no ai segretari senza laurea

L'ennesima versione del testo che dovrebbe andare in Gazzetta ufficiale è stata firmata martedì sera dal capo dello Stato

di Valentina Santarpia

Firmato il nuovo decreto salva-precari: sì ai prof delle paritarie, no ai segretari  senza laurea
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È stato firmato martedì sera il decreto salva precari, quello varato il 10 ottobre in Consiglio dei ministri: la firma del capo dello Stato non sarebbe stata ritardata per motivi meramente burocratici ma, secondo indiscrezioni sindacali, per motivi tecnici. Almeno due le questioni che pendevano. Una riguarda il concorso per i dirigenti amministrativi: il nuovo concorso, riservato a chi aveva già tre anni di servizio, era stato pensato per sanare situazioni di lavoro pregresso. Ma era stato preso di mira dai candidati del concorso attualmente in atto, che per partecipare dovevano presentare diversi titoli, compresa la laurea. Condizione non necessaria per i candidati al secondo concorso, almeno secondo la prima versione del testo. Anche se ministero dell'Istruzione e sindacati si erano impegnati a stilare una graduatoria dove i partecipanti al primo concorso erano in cime rispetto agli altri, il rischio che un non laureato, pur con tre anni di servizio, potesse scavalcare un laureato vincitore di concorso ordinario, aveva sollevato polemiche. Motivo per cui nella versione definitiva del decreto, riferiscono fonti ben informate, viene richiesto il titolo della laurea anche ai partecipanti al secondo concorso riservato a chi ha già maturato tre anni di servizio come dirigente dei servizi amministrativi.

La questione paritarie

L'altro punto delicato è quello che riguarda i docenti delle paritarie. In una prima versione del decreto, erano stati esclusi dalla partecipazione al concorso straordinario ma il servizio nelle paritarie era considerato valido per i Percorsi abilitanti speciali (Pas). Opportunità non prevista nella seconda versione del decreto. Il ministro Lorenzo Fioramonti alla fine ha dovuto mediare e accettare che i docenti delle paritarie possano partecipare al concorso straordinario ma solo per fini abilitanti: e proprio questo punto, che potrebbe contemplare dei risvolti tecnici complicati, è quello su cui si è lavorato fino alla fine per essere sicuri di non incorrere in raffiche di ricorsi. Secondo l’Anief, «le modifiche introdotte generano nuovo contenzioso, perché è assurdo non mettere nella nuova GAP (graduatoria di scorrimento delle GaE) il personale che vincerà la selezione concorsuale. Come è incoerente pensare ad un tetto limite di 24 mila posizioni e insensato escludere migliaia di precari e alimentare la supplentite pure per gli amministrativi facenti funzione». Anief conferma lo sciopero del 12 novembre e chiama «il personale a raccolta, perché aderisca alla protesta di piazza dello stesso giorno».

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