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E’ ufficialmente iniziato il periodo delle proteste, sia quelle dei più piccini che quelle riguardanti gli adulti. Ad aprire le danze sarà la grande mobilitazione studentesca fissata per venerdì 8 novembre 2019, che vedrà in piazza i giovani studenti scontenti dei nuovi tagli all’Istruzione operati dal nuovo Governo. scioperoE subito dopo sarà la volta dei docenti e del personale delle scuole, che sciopereranno a inizio settimana prossima: l’11 e il 12 novembre 2019. Ma scopriamo insieme perché e quali potrebbero essere i disagi delle proteste.

Docenti in piazza 11 novembre 2019

Come accennato, saranno gli studenti i primi a scendere in campo, manifestando venerdì 8 novembre, lamentando i pochi fondi stanziati per la scuola; infatti se la media europea di spesa nell’istruzione si attesta al 6%, in Italia ci si arresta al 3,5%.
Poche ore dopo la protesta giovanile, anche gli adulti scenderanno in piazza, con il comparto scuola al completo. Lo sciopero è stato proclamato dai maggiori sindacati, e fissato per la giornata dell’11 novembre, con una manifestazione a Roma e con presidi in altre città d’Italia. Nella giornata di lunedì verrà contestato il fatto che il Governo abbia disatteso gli impegni assunti lo scorso aprile a Palazzo Chigi e poi ribaditi anche ad ottobre, soprattutto quelli riguardanti i concorsi e in particolare sulla norma sui diplomati magistrali. Ecco che quindi le ore di lezione di lunedì potrebbero essere a rischio.

11 e 12 novembre: gli scioperi dei docenti

Quindi nella giornata dell’11 novembre, data la grande mobilitazione del comparto scuola, potrebbero verificarsi dei disagi, e le scuole potrebbero non assicurare il normale svolgimento delle lezioni. Tuttavia non finisce qui, infatti anche martedì 12 novembre 2019 sarà giornata di sciopero. In questa occasione però è solamente Anief il promotore della protesta sindacale, che coinvolgerà tutto il personale docente, Ata ed educativo, sia a tempo indeterminato, che determinato. Quindi si prevedono anche in questo caso disagi nelle scuole, ma in misura minore. In questo caso il motivo della protesta è incentrato sulla denuncia del precariato nel comparto scuola unito all’immobilità degli stipendi.

Lucilla Tomassi