(Teleborsa) - Il
sindacato della scuola Anief, ha deciso di chiedere ai gruppi parlamentari, nel giorno dello
sciopero generale del 12 novembre, di presentare e votare alcune
proposte emendative alla legge di bilancio e al decreto salva-pecari, al cui interno sono previste delle norme. In larga parte frutto dell’intesa tra governo e sindacati maggiori di inizio ottobre, che non risolvono affatto il problema della
supplentite e della precarietà cronica, andando anzi ad alimentare nuovi ricorsi, con probabili risarcimenti per i lavoratori danneggiati con inevitabile danno all'erario cagionato da chi invece dovrebbe ridurre le spese inutili.
Sono
diverse le richieste dell’Anief che hanno portato allo sciopero generale del comparto scuola, dove i lavoratori continuano ad essere pagati 9 mila euro l’anno in meno rispetto alla media UE: estendere il concorso straordinario all'infanzia, primaria ed educatori, ai docenti delle paritarie e dei corsi Iefp, ai dottori di ricerca; eliminare la quota limite di posti autorizzati nella nuova graduatoria valida per le assunzioni; riconoscere il servizio prestato su posti di sostegno, ridurre a due anni il servizio valutabile e comunque valutare quello in corso.
Il giovane sindacato autonomo ritiene "indispensabile anche
confermare nei ruoli chi ha superato l’anno di prova - quindi i diplomati magistrale e gli insegnanti tecnico-pratici -
evitando i licenziamenti e procedendo al reintegro".
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Un Governo obiettivo e super partes - afferma
Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief - dovrebbe comprendere che l’astensione dal lavoro è un sacrificio per il personale, di ruolo e precario. Avevamo anche rivolto le nostre ragioni al
premier Giuseppe Conte, senza però ricevere risposte. Ecco perché ora vogliamo incontrare direttamente chi si assumerà la responsabilità di votare o modificare la norma giunta nel Palazzo, perché noi siamo
sempre pronti al dialogo come nel recente incontro con il vice capo di Gabinetto, ma siamo sicuri che così come sono scritti i testi
si aprirà una nuova stagione di contenzioso per far rispettare il diritto violato dei tanti esclusi che ogni giorno garantiscono il diritto dei nostri figli all'istruzione", conclude il leader della sigla sindacale.