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Porte chiuse, studenti in strada: caos e carabinieri alla succursale del liceo Dante Carducci

Lo sciopero dei bidelli ha causato ieri ritardi nell’apertura dei cancelli della scuola di via Corsi. I ragazzi: «Non c’erano le condizioni per fare lezione». La preside: «Era tutto ok»

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TRIESTE Cancelli aperti in ritardo, studenti che decidono di tornarsene a casa nonostante gli inviti dei prof ad entrare, registri elettronici che segnalano assenze ingiustificate, chiamate ai carabinieri per riportare l’ordine. Mattinata movimentata ieri alla succursale del liceo Dante Carducci di via Corsi, l’unica struttura scolastica in città in cui si sono registrate criticità per lo sciopero di docenti e personale Ata indetto dal sindacato Anief.

A raccontare quanto accaduto in mattinata sono stati proprio alcuni ragazzi iscritti all’istituto, che si sono presentati nella redazione del Piccolo per denunciare ciò che era successo poco prima nella succursale in cui è ospitata una parte del triennio: si parla quindi di classi terze, quarte e quinte. «Siamo arrivati alle 7.55 e abbiamo trovato le porte chiuse – spiegano –. Di solito vengono aperte alle 7.50 per poi essere chiuse alle 8. Da quello che abbiamo saputo mancavano i bidelli e quindi non è stato possibile entrare fino alle 8.20, quando invece di aprire tutto il portone, come di consueto, ne è stata aperta solo una parte. Qualche insegnante è uscito, ma la situazione non era molto chiara e quindi la nostra classe, così come molte altre, ha preferito non entrare. Alle 8.50 sono arrivati anche i Carabinieri chiamati da uno studente, visto che secondo noi non c’erano le condizioni per lo svolgimento regolare delle lezioni mancando i bidelli».

La dirigente del Dante Carducci, Oliva Quasimodo, racconta però una storia diversa: «Visto lo sciopero abbiamo adottato una procedura simile in tutte e tre le sedi della scuola (via Rismondo, via Giustiniano e via Corsi, ndr) con un mio delegato che ha verificato l’apertura, garantendo al contempo il diritto allo sciopero del personale. Alle 8.03 in via Corsi le porte sono state aperte, abbiamo quindi invitato i ragazzi a entrare ma hanno preferito rimanere fuori. Alle 8.20 abbiamo chiuso l’accesso e poco dopo gli studenti hanno iniziato a suonare il campanello per poter entrare. Abbiamo dato loro la possibilità di entrare la seconda ora anche senza permesso firmato, ma non hanno voluto».

Quasimodo conferma anche la presenza delle forze dell’ordine: «Ho incontrato il carabiniere intervenuto con il quale ci siamo limitati a constatare la situazione, sinceramente non so chi abbia chiamato la centrale. In caso di sciopero, spetta al dirigente scolastico la scelta di aprire le scuole: ho verificato personalmente che la sicurezza fosse garantita». Peraltro con il registro elettronico i genitori sono stati informati subito delle assenze e più di qualcuno ha contattato l’istituto per capire cosa stesse succedendo: «Diciamo che erano arrabbiati con i loro figli - spiega ancora la dirigente scolastica del liceo -, visto che quella di via Corsi è stata l’unica sede dove ci sono stati problemi». —


 

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