Ogni anno circa mezzo milione di studenti si iscrive a un corso di una scuola secondaria di secondo grado. Di questi, solo 325mila arrivano tuttavia alla maturità, mentre gli altri 175mila si perdono per strada, e molti abbandonano già nel corso del primo biennio.

I dati aggiornati sulla dispersione scolastica sono prodotti da "Tuttoscuola", sito in cui si spiega che ''negli ultimi 10 anni 1,8 milioni di studenti hanno abbandonato la scuola prima di sostenere l'esame di maturità". E negli ultimi 20 anni si arriva "addirittura 3,5 milioni''.

Alle superiori, dunque, il tasso di dispersione è di circa il 24%, mentre la media complessiva, considerando tutti gli ordini scolastici, è tra il 14% e il 15%. A ricordarlo è l'associazione sindacale Anief che, attraverso il presidente nazionale Marcello Pacifico, sottolinea la necessità di investire di più nell'orientamento scolastico e andare a rivedere i cicli.

''Occorre anticipare la scuola primaria a 5 anni - spiega Pacifico - con annualità 'ponte' da affidare a maestri della scuola dell'infanzia e primaria in contemporanea, e poi allungare l'obbligo formativo sino alla maggiore età. È una tappa fondamentale, che propose, senza successo, vent'anni fa l'allora ministro dell'Istruzione Luigi Berlinguer. Averla scartata, in luogo di altre,- evidenzia Pacifico - ha portato all'attuale situazione, aggravata dal basso livello di competenze di tanti alunni, rilevato la scorsa estate anche dall'Invalsi".

"Certamente - prosegue Pacifico - bisogna prevedere un aumento degli organici, anche del personale Ata, proprio in quelle zone dove il disagio è maggiore, il tasso di abbandono è elevato, le famiglie sono in difficoltà, gli enti locali non sono di supporto adeguato, c'è un'alta presenza di alunni stranieri, disabili e con limiti di apprendimento''.

A pagare il contro più "salato" in tema di abbandoni alle superiori è il Centro-Sud, con in testa proprio la Sardegna: ''Rispetto a quella media nazionale, la situazione delle province italiane è notevolmente differenziata: si va infatti dal 10,9% di abbandono della provincia di Grosseto al 42,9% di quella di Nuoro.

La situazione è da "allarme rosso", se solo si pensa che l'UE chiede di fermarsi al 10% entro la fine del 2020: ''È come se ogni anno fosse sparita dai banchi di scuola una città grande come Modena'', spiega la rivista specializzata. Il fenomeno è sottovalutato, visto che contro la dispersione lo Stato continua a mantenere una linea di sostanziale indifferenza, salvo qualche estemporaneo progetto nazionale sovvenzionato con risorse modeste. E le conseguenze, alla lunga, si riversano contro lo stato sociale".

(Unioneonline/v.l.)
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