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Scuola, personale ATA ancora dimenticato. Anief avvia campagna pro stabilizzazione

Ogni anno vengono chiamati più di 40.000 collaboratori con contratti al 30 giugno senza avere neanche pagate le mensilità estive

E' stato emanato il bando per stabilizzare giustamente quasi 12mila lavoratori delle cooperative e tuttavia ancora una volta il personale ATA che lavora come collaboratore scolastico nelle nostre scuole viene dimenticato. A dichiararlo il presidente nazionale Anief, Marcello Pacifico, ricordando che ogni anno vengono chiamati più di 40.000 collaboratori con contratti al 30 giugno senza avere neanche pagate le mensilità estive.

"Si parla tanto di sicurezza, di culpa in vigilando, si parla tanto dei lavori che tutto il personale ATA ma in particolare anche quello dei collaboratori scolastici fa ogni giorno nelle nostre scuole e tuttavia questi colleghi ancora una volta vengono dimenticati, vengono dimenticati dalla politica, vengono dimenticati purtroppo dal Ministero e quindi Anief ha deciso di avviare un contenzioso al TAR amministrativo attraverso il proprio ufficio legale per impugnare questo bando e consentire anche al personale ATA, collaboratore scolastico con più di 36 mesi di servizio e comunque con i requisiti dieci anni previsti dal decreto stesso e dalla legge, di poter partecipare ai fini della stabilizzazione, quindi ai fini di questa selezione che li porterà in una graduatoria concorsuale, che li porterà dal primo gennaio stabilizzati".

"Non è giusto stabilizzare solo una parte dei lavoratori - prosegue il sindacalista - , tutti i lavoratori che hanno avuto un abuso di questi contratti a termine per svolgere la stessa mansione devono essere stabilizzati allo stesso modo, ecco perché invitiamo tutti quanti a presentare la domanda entro il 31 dicembre in maniera tale da poi poter presentare ricorso per poter essere stabilizzati nella pianta organica dello Stato, perché sennò ancora una volta l'Europa dovrà dare con la Corte di Giustizia una risposta se i tribunali italiani non la vorranno dare o se non sarà quella che si aspettano i lavoratori", conclude Pacifico.



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