Economia

Anief: "Il decreto salva-precari non risolve problema. Troppi paletti e poche immissioni in ruolo"

E' l'allarme lanciato da Marcello Pacifico Presidente nazionale del sindacato autonomo della scuola

20 dicembre 2019 - 17.13
(Teleborsa) - E' stato approvato il decreto legge, convertito in legge, ribattezzato "salva precari". Anief conferma il suo giudizio. E' un giudizio negativo perché questo decreto in realtà non salva nessuno precario, - commenta Marcello Pacifico Presidente nazionale del sindacato autonomo della scuola - ricordando che qualcuno durante il dibattito parlamentare l'ha definito addirittura "ammazza precari". E di certo - aggiunge - "24 anche 48.000 possibili futuri in missioni ruolo attraverso i concorsi ordinari e straordinari nella scuola secondaria non risolvono il problema del precariato dei più di 170 mila supplenti che ogni anno chiamiamo, come è stato per fare funzionare le nostre scuole".

Per Pacifico è "incredibile" l'esclusione del personale dell'infanzia della primaria dei docenti di religione dal concorso straordinario, ma anche dei docenti delle scuole paritarie dei percorsi regionali di FP e - afferma - "non si capisce perché questi possono prendere l'abilitazione per esempio, ma non partecipare ai ruoli in queste graduatorie". Ancora una volta ci sono troppi paletti sui servizi resi e "non ci si rende conto che questi precari di fatto mandano avanti la scuola italiana". Non ci sono soluzioni positive per i precari neanche della terza fascia e "non si risolve il problema dei tanti abilitati che aspettavano il momento di essere assunti in ruolo". Persino le maestre con diploma magistrale o gli insegnanti tecnico pratici non hanno nuove soluzioni.

"Ecco perché ancora una volta a non solo il giudizio è negativo ma ci troviamo costretti, dopo un'attenta analisi, attraverso appunto anche l'ufficio legale, a pensare di dover portare avanti di nuovo una campagna di ricorsi - spiega il sindacalista - per poter fare in modo che ci sia il tribunale amministrativo a dichiarare la legittimità o l'illegittimità degli atti. L'obiettivo è ampliare la platea dei precari che sono inseriti nel sistema nazionale di istruzione e permettere loro comunque di ottenere uno di questi posti, ma anche per chi sta partecipando, l'obiettivo è quello di aumentare questo numero di 24mila posti per esempio del concorso straordinario che è un numero inutile perché non è legato a niente". Chiunque, per esempio, per il merito "ha diritto ad entrare in questa nuova graduatoria così come chi ha comunque i requisiti del servizio previsti dalla norma, avrebbe diritto anche a partecipare al corso abilitante e non a dover per forza dimostrare un merito per conseguire un'abilitazione".

Quindi - conclude Pacifico - "nei prossimi giorni lanceremo di nuovo la campagna di adesione ai ricorsi e dopo che il testo sarà pubblicato in Gazzetta uscirà il bando saranno attivati nuovi ricorsi. Certamente non è un bel regalo di Natale per i precari della scuola, ma anche per il personale ATA che si ritrova in questo momento a non essere stabilizzato così come i facenti funzioni DSGA, per non parlare dei precari del mondo AFAM che reclamavano una nuova graduatoria da cui essere assunti oltre quella della graduatoria di esaurimento. E i precari dell'Università, della Ricerca, i tanti ricercatori di tipo "a" o di tipo "b" e sicuramente non a tempo indeterminato come vorrebbe l'Europa".
Servizio a cura di Teleborsa

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