Lucia Azzolina è stata indicata dal presidente del consiglio Giuseppe Conte. Il Miur sarà diviso in due ministeri: insieme a lei, infatti, ci sarà anche Gaetano Manfredi, che reggerà il dicastero all'Università. Polemiche sulla moltiplicazione delle poltrone
Governo, è siciliana la nuova ministra della Scuola Eletta in Piemonte, ha due lauree ed è una preside
Trentasette anni, originaria di Siracusa, grillina. Sono i tratti distintivi della nuova ministra della Scuola Lucia Azzolina. L’esponente pentastellata, già sottosegretaria, è stata nominata nella tarda mattina di oggi dal presidente del consiglio Giuseppe Conte. Azzolina, insieme a Gaetano Manfredi, nominato ministro all’Università, erediteranno il dicastero che è stato retto da Lorenzo Fioramonti fino a pochi giorni fa, quando il cinquestelle ha rassegnato le dimissioni in aperta polemica con il governo per ciò che concerne lo stanziamento di fondi destinati all’istruzione.
Azzolina da tempo vive a Biella ed è stata eletta alla Camera alle ultime Politiche nel listino bloccato della circoscrizione Piemonte 2, è diventata preside lo scorso agosto. Ha due lauree – una in filosofia, l’altra in diritto – ed è tra coloro che hanno maggiormente lavorato al decreto Scuola. Nella sua carriera anche la militanza nel sindacato Anief, prima in Piemonte e successivamente in Lombardia.
Con la nomina di Azzolina e Manfredi – quest’ultimo rettore dell’Università Federico II di Napoli, nonché fratello dell’ex deputato del Pd Massimiliano Manfredi – di fatto si è realizzato lo sdoppiamento del Miur. «Lucia ha sempre avuto a cuore le tematiche della scuola e con il suo nuovo incarico saprà parlare nel migliore dei modi al mondo della scuola – ha detto il ministro degli Esteri Luigi Di Maio -. I complimenti a lei da tutto il Movimento, a dimostrazione del fatto che con impegno si possono raggiungere importanti traguardi. Con lei la scuola avrà un punto di riferimento chiaro e sempre presente». Sulla scelta di creare un nuovo ministero, si è espresso il presidente del consiglio Conte: «Non c’era nessun piano preordinato». Poi sulle dimissioni di Fioramonti: «Non è vero che non abbia invitato il ministro Fioramonti a ripensarci. L’ho visto, però, molto convinto. Lo rispetto e lo ringrazio per quanto fin qui svolto».
Dalle opposizioni, intanto, non mancano le polemiche: «Ma il M5s non era per il taglio delle poltrone? – dichiara il questore della Camera Edmondo Cirielli -. I grillini pur di rimanere al potere non si vergognano di moltiplicare poltrone ministeriali per accontentare anche il famelico Pd. Raddoppiando i costi, senza pudore e dignità politica, ovviamente sulle spalle degli italiani».
Con la nomina di Azzolina, salgono a quattro i siciliani presenti al governo: oltre a lei, ci sono il ministro della giustizia Alfonso Bonafede, la ministra del Lavoro Nunzia Catalfo e il ministro per il Mezzogiorno Giuseppe Provenzano.